Terni: all’asta edificio di 10 piani e 3 mila mq commerciali. Di mezzo c’è l’area ex Fiamma

Pubblicata la procedura per il tentativo di vendita: 2,5 milioni di euro prezzo base, offerta minima da 1,9 milioni. Siamo tra via Galvani e via Da Vinci

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di S.F.

Un intero edificio multipiano all’asta a pochi metri dal centro di Terni. Può accadere anche questo, specie se la costruzione è iniziata nel 2009 e, a distanza di quattordici anni, risulta essere solo parzialmente completato: la procedura riguarda il civico 5 di via Leonardo Da Vinci, il prezzo base è di 2,5 milioni di euro e l’offerta minima da presentare il 15 marzo in via delle Conce è di 1,9 milioni di euro. Facile intuire che si tratta dell’area dove un tempo era attivo l’ex cinema d’essai Fiamma. Tutto in mano alla professionita delegata alla vendita, vale a dire l’avvocato Rossana Loffredo.

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A sinistra l’edificio coinvolto

Dieci piani. Il progetto originario

Non capita tutti i giorni che un complesso sviluppato su dieci piani – otto fuori terra, due interrati – sia messo all’asta. Al centro dell’attenzione un compendio pignorato all’angolo con via Galvani: «L’immobile – si legge nell’avviso – difetta di conformità edilizia ma è regolarizzabile con una spesa di 10 mila euro». Nella perizia c’è in sintesi ciò che era previsto nel progetto originario 2009 (ristrutturazione con demolizione e ricostruzione) e la successiva variante del 2013: «I locali sono occupati dal cinema – demolito da tempo, ndr – e dal pub sottostante cui si accede dal porticato su via Pacinotti. Con la sua ristrutturazione si coglie l’occasione per riqualificare e valorizzare una porzione urbana centrale di grande interesse in parziale stato di degrado. L’intento è quello di utilizzare la volumetria esistente compattando e sopraelevando il corpo dell’edificio fino all’altezza massima degli edifici confinanti (21 metri)». Nel documento si parla di un fabbricato da 8.959 mc che «occupano completamente i 943 metri quadrati di superficie dell’area su cui insiste». Tra le destinazioni d’uso risultano esserci anche i servizi socio-sanitari, il residenziale ed il commerciale. L’edificio è ovviamente in stato di abbandono e della perizia tecnica se ne è occupato il geometra Alessandro Proietti.

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La bagarre giudiziaria al Tar

La storia in realtà si trascina da un bel po’ di tempo considerando che oltre un quinquennio fa la vicenda è finita nelle mani del Tar Umbria. Sì, perché quattro cittadini – proprietari di un’abitazione in zona – fecero ricorso contro il Comune di Terni e nei confronti della Fiamma srl, la società coinvolta nel maxi intervento edilizio: l’obiettivo era l’annullamento del permesso di costruire del 23 febbraio 2009 e di quello successivo in variante parziale in sanatoria del 2 agosto 2013 in quanto si accorsero «che il nuovo fabbricato prosegue oltre l’altezza di quello demolito con possibili negative conseguenze sul loro appartamento». Il Tribunale amministrativo regionale respinse il ricorso nel 2016. I problemi nel contempo non si sono risolti, il cantiere è fermo e il 16 giugno 2022 la Fiamma srl è stata dichiarata fallita con Simone Piastrella curatore. Da specificare tuttavia che si tratta di un’espropriazione immobiliare già avviata in precedenza. Ora l’asta.


 

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