L’Osservatorio nazionale amianto (Ona) alza il tiro e annuncia di aver chiesto l’intervento dei carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, «affinché si faccia chiarezza sulla questione amianto in Umbria, specialmente in ordine alle date delle bonifiche. Infatti – spiega il presidente Ezio Bonanni – tra gli atti di indirizzo del ministero del Lavoro, alla voce ‘ThyssenKrupp’ e al riconoscimento dei benefici amianto, viene riportato solo lo stabilimento di Torino con riconoscimento fino al 2 ottobre 2003 e quindi con diritto al prepensionamento di tutti i lavoratori esposti, mentre invece non si fa riferimento al sito di Terni dove pure era presente più amianto rispetto al sito di Torino, come dichiarato dal dottor Pennesi, dirigente del ministero del Lavoro, in sede di audizione presso la Regione Umbria lo scorso 18 luglio». Bonanni ricorda anche che durante quell’audizione, lo stesso Paolo Pennesi aveva detto che «le forze sindacali non avevano sollecitato il ministero a contemplare il sito ternano». E che a settembre lancerà una petizione che i cittadini saranno chiamati a sottoscrivere per poi essere inoltrata al Capo dello Stato.
Bellanova-Pennesi Il presidente Bonanni dice poi che l’Ona «ha preso atto delle dichiarazioni del vice ministro del Lavoro, onorevole Teresa Bellanova, come riportate nell’articolo di umbriaOn ‘Terni, amianto all’Ast: Paolo Pennesi rischia’, secondo cui il vice ministro avrebbe dichiarato che deve essere confermato “quanto già sostenuto nella vertenza in sede negoziale e parlamentare rispetto alla non possibilità del Governo di riaprire i termini relativi ai benefici dell’amianto”, riferito ai siti Thyssen di Terni e in generale ai siti umbri con presenza di amianto. Ciò non può essere condiviso dall’Osservatorio nazionale amianto». Il presidente di Ona, quindi, insiste: «Si contestano le dichiarazioni del Vice Ministro del Lavoro (che contraddice le sue stesse dichiarazioni come riportate dall’agenzia Agenparl alla data del 18 giugno 2014) e si ribadisce la richiesta di Ona di rimuovere ogni forma di discriminazione in danno dei lavoratori umbri. Inoltre, la richiesta di una più approfondita verifica nasce dall’esigenza di tutela non solo dei lavoratori ma anche dei cittadini. L’Ona torna a chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta per far emergere eventuali responsabilità politiche ed istituzionali, al fine di permettere il prepensionamento dei lavoratori esposti professionalmente a polveri e fibre di amianto nel sito ThyssenKrupp di Terni e di altri stabilimenti umbri, con riconoscimento dei benefici amianto fino al 2 ottobre 2003».
I precedenti Secondo Ezio Bonanni, infatti, «non è affatto vero che i termini si siano chiusi per tutti. Il governo è intervenuto per sanare la questione Isochimica di Avellino con il prepensionamento per tutti i lavoratori vittime, anche senza applicazione della legge Fornero. Ci chiediamo per quale motivo invece il vice ministro dica che la questione del prepensionamento dei lavoratori vittime dell’amianto deve ritenersi chiusa. Non lo possiamo condividere anche perché i tempi di latenza delle patologie asbesto correlate possono giungere anche a 30-40 anni e l’amianto è ancora presente in 40 milioni di tonnellate nel territorio nazionale. Invitiamo quindi il vice ministro del Lavoro a una maggiore attenzione nei confronti delle vittime dell’amianto, innanzitutto perché vengano terminate le bonifiche ed evitate le future esposizioni».