di S.F.
L’ampliamento del cimitero urbano di Terni attraverso la realizzazione di un nuovo padiglione loculi nella VII° sezione. Se ne parla da mesi e ora è scattato l’iter, quantomeno relatico al II° stralcio, per arrivare alla consegna dei lavori per maggio e, dovesse filare tutto liscio, concluderli per i primi mesi del 2022: in ballo ci sono opere per complessivi 801 mila euro, dei quali oltre la metà – 587 mila – soggetti a ribasso. Si parte con l’indagine di mercato per gli inviti alla procedura negoziata.
CIMITERO TERNI, LA REVOCA DELLE CONCESSIONI LOCULI

Cosa è previsto: per ora opere per 710 posti
Il progetto per lo stralcio funzionale prevede la costruzione di un edificio monopiano rettangolare da 121 metri di lunghezza per il lato maggiore e poco più di 10 per il minore: potrà contenere tre blocchi di loculi prefabbricati. La capacità totale del primo è di 270 posti salma, i restanti invece arrivano a fino a 440: in questa fase – c’è un mutuo con Cassa depositi e prestiti da 1 milione per la copertura – si procederà con la realizzazione di due per un totale di 710 nuovi posti. Poi, forse, nel 2022 si chiuderà il cerchio con il terzo. La partita è in mano al responsabile del procedimento, l’ingegnere Leonardo Donati.
L’APPALTO PER I SERVIZI CIMITERIALI: CONTESA, TAR E FIRME
La realizzazione
A livello tecnico viene specificato che «i blocchi dei loculi, seppur distanziati, risultano uniti (fatti salvi i giunti tecnici) a livello di fondazione a platea e di copertura a padiglione. Hanno uno sviluppo in pianta di circa m. 5,25×25,30 metri (blocco nord) e 5,25×41,10 (centrale e sud); sono tutti circondati dal suddetto porticato della profondità di circa 2 metri. La copertura è a padiglione ed è sorretta da capriate metalliche tipo Polonceau, poggianti su una trave perimetrale di collegamento tra le colonne perimetrali».
Le tempistiche
Come detto la data presunta – di norma non vengono mai rispettate – di consegna dei lavori è fissata a maggio e per l’ultimazione dei lavori d’appalto ci saranno disposizione 315 giorni naturali e consecutivi con costo della manodopera quantificato in 137 mila euro. Quasi un anno in definitiva.