Terni, canile Colleluna: la bagarre non si ferma. Enpa e Grandi Amici a gamba tesa

Non si placano le polemiche sulla struttura comunale. Enpa: «Noi non ammessi, assurdo». Grandi Amici: «Chiediamo la riammissione»

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di S.F.

Il canile di Colleluna

Grandi Amici Odv, Enpa Terni e il Movimento antitraffico randagi in Europa (MarE). Sono le associazioni protezionistiche che, mercoledì mattina in Bct, hanno organizzato una conferenza stampa in biblioteca per attaccare in merito alla situazione venutasi a creare per il canile di Colleluna. Con tanto di strascichi legali: «Da sempre ce ne occupiamo e siamo tenuti fuori. Siamo qui solo per la tutela e il benessere animale, ciò che diciamo è ampiamente documentato», la premessa di Alessandra Ruffini per lanciare la tematica. Non la prima volta che se occupa.

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La conferenza

Lo scontro. Mirino su Bandecchi

Tra le più battagliere su questo fronte – non una novità – c’è l’avvocato Silvia Festuccia, presidente dell’associazione Grandi Amici (attiva dagli anni ’90): «Il 18 settembre abbiamo ricevuto una raccomandata dove la cooperativa Alis ci estrometteva dal canile con una motivazione generica, il buon andamento della gestione. Ci ha fortemente sorpreso perché svolgiamo l’attività a titolo gratuito e conosciamo tutti gli animali presenti. Una delle problematiche sottostanti è probabilmente il fatto che talvolta abbiamo segnalato anomalie gestionali e contestate le modalità di adozione sul territorio. Non ci siamo mai risparmiati di tutelare questi diritti e chiediamo al Comune di poter essere riammessi nel rispetto della normativa vigente, la legge regionale del 2016». C’è altro: «Le dichiarazioni del sindaco Stefano Bandecchi dello scorso 8 gennaio non sono vere. La sottoscritta non ha mai deciso né autorizzato atti inerenti le adozioni dei cani e quindi quelle affermazioni gratuite sono lesive circa un nostro, presunto interesse dell’associazione rispetto alle mancate adozioni. Ho dato mandato ai legali di difendere i nostri diritti nelle opportune sedi. Noi siamo favorevoli alle adozioni. Siamo stati sostituiti dalla sezione ternana del Wwf e la nostra estromissione sarebbe stata giustificata da un presunto alterco tra me e un dipendente Alis. Dalla relazione della IV commissione si evince inoltre l’avvenuto peggioramento delle qualità del benessere degli animali, determinato dalla non assidua presenza dei nuovi volontari e della scarsa conoscenza degli animali ospitati». C’è anche altro.

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Desideri, Festuccia e Fancelli

Enpa: «Noi non ammessi»

Out anche la sezione provinciale ternana dell’Enpa. La presidente è Patrizia Fancelli: «Quando è stata estromessa Grandi Amici abbiamo ritenuto valido chiedere il nostro ingresso al canile di Colleluna. Per controllare i cani, occuparci delle adozioni e aiutare. Ma la cooperativa Alis ci ha sempre risposto di no perché i volontari erano sufficienti e quindi l’Enpa, che ha 60 canili in tutta Italia, non poteva essere ammessa. Assurdo. Ho chiesto più volte: prima non hanno risposto, poi che le associazioni erano abbastanza. Secondo noi non è così. Il Comune? Dice che deve decidere l’Alis, c’è sperequazione nei nostri confronti. Siamo l’associazione animalista più conosciuta e antica in Italia. Non è facile parlare con il dottor Notari (presidente della società cooperativa, nrd), l’amministrazione dice che non decide. Ma il canile è del Comune, è responsabile – ha proseguito – di ciò che accade dentro la struttura. La relazione della IV commissione? Non parliamo di illiceità, ma di atteggiamento chiuso/negativo nei confronti delle associazioni. Chi decide che i volontari sono sufficienti? Poi si lascia fuori l’Enpa ed entrano associazioni ambientaliste. C’è un’associazione di Gubbio e noi fuori. Mi sembra fuori dal mondo». Si va oltre.

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Le adozioni «dubbie»

Sonia Desideri è la presidente di MarE, nata nel 2013 a Milano: «Molti cani vengono adottati all’estero e abbiamo intrapreso diverse azioni legali che ci hanno portato a vittore sia al Tar che al Consiglio di Stato. Viene confermato il nostro timore: gli animali si perdono, non vi è tracciabilità oltre l’Italia ed è difficoltoso anche nel nostro Paese. Abbiamo iniziato da Stroncone, è stato svuotato un canile di 300 animali. Venivano caricati anche 40 per volta. Ciò che temiamo è che l’estromissione di Grandi Amici sia stata fatta per evitare questo controllo attivo fino al 2023. Noi nasciamo solo per raccogliere documenti che, nel momento in cui possono far ravvisare reati a danno degli animali, vengono inoltrati all’autorità giudiziaria. Ci sono state adozioni dubbie di recente e ci siamo mossi su Terni. I registri sono pubblici, i cani sono mantenuti con denaro pubblico e nessuno deve fare mistero della loro sorte. Sia la Usl che il Comune ce li devono dare», ha ricordato. Non se ne esce.

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