di S.F.
Area ex Camuzzi di Terni, tempo di tête-à-tête e necessità di capire che bisogna fare. La vasta zona, da tempo in abbandono e degrado, è stato oggetto di un confronto a palazzo Spada nella giornata di martedì tra la proprietà e l’amministrazione: è dall’Abruzzo che arrivano interessanti aggiornamenti sulla questione considerando che c’è da rimettere mano al piano attuativo originario, ormai ‘scaduto’. Tutto in variante.
2023, IL PROGETTO AL PALO
LA PERIZIA PER L’AREA EX CAMUZZI – DOCUMENTO
IL PRESSING DELLA PREFETTURA
Nuova previsione
Protagonisti la Camuzzi costruzioni srl in liquidazione (interessato Lino Caralla), l’assessore Marco Iapadre, il dirigente all’urbanistica Claudio Bedini, la funzionaria con PO Marina Garzuglia, il collega Roberto Meloni e – sono i consulenti della proprietà abruzzese – lo studio Baldi e Margheriti. Bene, che intenzioni si hanno su questo fronte? In sostanza si deve rifare il piano attuativo perché il precedente, vecchio di oltre dieci anni, è di fatto ‘decaduto’. Non solo. Si parla di vecchie previsioni «che non rispecchiano più le linee di sviluppo della città». Ma è chiaro che il nodo principale resta il degrado. D’altronde nel corso degli anni le ordinanze, le segnalazioni ed i problemi sono stati spesso al centro dell’attenzione.
LA ‘CLASSICA’ ORDINANZA PER L’EX CAMUZZI
AREA EX CAMUZZI, ANNUNCI E POCO ALTRO. LA CONTORTA SITUAZIONE
Cubatura
E nel frattempo? Da quanto appreso c’è l’impegno da parte dei proprietari a presentare un progetto di rigenerazione urbana per utilizzare la sola cubatura dell’attuale edificato. Per la Camuzzi comporterebbe un’edificabilità ridotta nell’ordine del 60-70% in meno: «Si stima che nel giro di tre/quattro mesi l’iter sarà ultimato e si avvieranno, probabilmente in primavera, i lavori di demolizione e di rigenerazione urbana». Andrà davvero così? Non ci vorrà molto per capirlo. D’altronde l’urbanistica è questione molto complessa e, spesso, lenta nelle procedure tecniche.
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