di S.F.
Quattro favorevoli, tre astenuti ed un contrario. Risultato: niente via libera dalla I° commissione consiliare sull’aggiornamento delle aree Peep e Paip da concedere in diritto di superficie o cedere in proprietà a Terni. Di fatto un atto senza particolari novità rispetto al 2020, compresi i contenziosi attivi con la ditta Siro Picchio e l’Ast rispettivamente per le particelle in via Bartocci e in strada dei Confini. Non le uniche problematiche da risolvere.
TERNI SENZA MATTATOIO: L’AREA PAIP RESTA ‘BLOCCATA’

Non si ‘sblocca’ l’area di via Bartocci
Ascoltati dalla commissione presieduta da Federico Cini gli assessori Leonardo Bordoni e, sponda tecnica, l’architetto Antonino Cuzzucoli (responsabile del procedimento): «Trattandosi di diritti patrimoniali – ha specificato l’avvocato – l’eventuale introito di queste cifre non concorrono al bilancio dell’ente perché sono destinati all’Osl. Tutte quelle voci che avevano una situazione condizionata giuridicamente non sono ancora sciolte e dunque le posizioni sono riportate». Ad entrare nel dettaglio delle singole voci è stato Cuzzucoli, sollecitato in tal senso dall’esponente M5S Valentina Pococacio. Focus sui 13.680 metri quadrati di via Bartocci: «Era stata assegnata alla ditta Picchio Siro. Quindi l’inadempienza e la risoluzione del contratto: sono nati una serie di contenziosi che non hanno avuto evoluzione e la condizione non è mutata. Tutto in mano al tribunale». Nel documento è specificato che è in corso «il rientro in proprietà del Comune a seguito di sentenza favorevole all’Ente; la presenza di ipoteche e pignoramenti comportano attualmente grave impedimento sia per le procedure di ripree che per quelle d’evidenza pubblica per la scelta della nuova ditta subentrante». Si parla di un ingresso economico previsto nel triennio di poco inferiore al milione e 300 mila euro.
IL CONTENZIOSO COMUNE-AST PER L’AREA PAIP

Contenzioso con Ast sempre attivo
Storia nota anche quella legata al convenzionamento con Thyssenkrupp per l’area del centro di finitura per un totale di 48.168 metri quadrati, con avvio del procedimento di riscossione coattiva scattato nel 2015: l’introito determinato nell’atto non è cambiato ed è pari a 1 milione 844 mila euro (previsto per il 2022). «C’è un contenzioo ed è legato al pronunciamento del tribunale. Non ci sono sviluppi. La questione è delicata è complessa: va affrontata in maniera organica a livello di amministrazione. L’Ast ha impugnato – ha specificato Cuzzucoli – le nostre proposte di compensazione economica, vanno rielaborate».
LA GARA DESERTA PER IL MATTATOIO

Area mattatoio, problema accesso
Accenno anche all’area – sempre in tema Paip – di strada di Tavernolo, individuato per la realizzazione del nuovo mattatoio comunale. Non si è sviluppato nulla e nel contempo il Comune sta cercando di trovare una soluzione ad un altro problema: «Formalmente è rimasta con quella destinazione d’uso e, a suo tempo, abbiamo proposto di avere una permuta con la ditta vicina – una superficie di circa 150 metri quadrati – per consentirci di avere un miglior accesso carrabile. Altrimenti sarebbe molto angusta per i mezzi pesanti. Resta un ingresso fondamentale per noi», ha evidenziato Cuzzucoli. La Pococacio a questo punto ha posto una domanda: «Perché allora è stata prescelta per il mattatoio?». La certezza è che Terni al momento ne è rimasta priva. Stesso discorso per il mercato ortofrutticolo.
L’astensione
Tra gli astenuti c’è anche il consigliere di maggioranza Michele Rossi (Terni Civica): «Ringrazio l’architetto e l’assessore per l’esposizione area per area ma non avendo potuto approfondire bene la proposta e volendo fare un approfondimento prima del consiglio (ad esempio sul contenzioso con Tk-Ast che sfiora i 2 milioni) per poter esprimere un voto in piena consapevolezza ed intelligenza, in questa fase in coscienza non mi sento di esprimere un voto ed è per questo che intendo astenermi», ha puntualizzato prima della votazione. Una posizione decisiva per la bocciatura.