di S.F.

«Per i due anni consecutivi 2022 e 2023 risulta rispettato il valore limite giornaliero di concentrazione del PM10 nelle centraline urbane di Terni» e «pertanto non ricorre la condizione per cui è prescritta l’applicazione della misura M1T05 dell’aggiornamento del piano di risanamento della qualità dell’aria. Che prevede l’adozione di provvedimenti temporanei di limitazione della circolazione veicolare ove non risulti rispettato il valore limite». È la motivazione dietro un atto firmato dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, nella giornata odierna: c’è la revoca dell‘ordinanza del 27 ottobre 2023.
L’ORDINANZA PER LA REVOCA – DOCUMENTO (.PDF)

Nel dare spiegazioni in merito si aggiunge che viene «preso atto del contesto locale e nazionale» e «c’è la necessità di contemperare le esigenze di vita e mobilità dei cittadini e le finalità di tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria». Oltre alla revoca dell’ordinanza del 27 ottobre 2023, viene specificato che «durante la sosta i veicoli devono avere il motore spento», come prevede il codice della strada. Ma qual è la misura M1T05 interessata dal provvedimento?
27 OTTOBRE 2023, L’ORDINANZA SUL TRAFFICO VEICOLARE

Si tratta di una delle misure transitore per la riduzione del traffico nella zona di salvaguardia della ‘conca ternana’ che, appunto, impongono specifiche limitazioni al traffico dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno. «La suddetta M1T05 è definita di tipo transitorio che si applica fino al raggiungimento dell’obiettivo di risanamento della qualità dell’aria ovvero fino al verificarsi di due anni consecutivi in cui le centraline della rete regionale di monitoraggio nella conca Ternana registrano il rispetto dei limiti di legge per le concentrazioni di PM10 e degli ossidi di azoto». Vedremo i risultati. Polemiche in arrivo?

Poche ore e ad intervenire sul tema è sono due esponenti del M5S, Valentina Pococacio e Luca Simonetti: «Dalla carne alla brace ai caminetti delle pizzerie, adesso il nuovo capro espiatorio per l’aria inquinata di Terni sono le sabbie del Sahara. Avevamo già sentito qualcosa di simile da parte di Arpa Umbria; ora le stesse cose le ripetono a pappagallo anche certi politici. L’ordinanza di revoca delle limitazioni al traffico veicolare appena decisa dal Comune di Terni è il simbolo del negazionismo ambientale tipico di questi anni della giunta Tesei, linea che Bandecchi ha comodamente sposato. Tanto lui mica vive qui. E pensare – attaccano – che lo scorso anno lo stesso sindaco Bandecchi diceva che l’inquinamento dell’aria era tutta colpa di Ast, tanto che aveva firmato le ordinanze di limitazione del traffico ‘con estremo disappunto’ solo per evitare le sanzioni legate alla procedura infrazione aperta per i superamenti di PM10. E le aveva firmate anche per non perdere i finanziamenti nazionali ed europei, tra cui l’accesso ai fondi strutturali. Ora Bandecchi come avrà giustificato la nuova giravolta? Del resto ormai tutto pare superato: non sarà più necessario preoccuparsi delle emissioni dell’acciaieria, né degli effetti dell’inceneritore, tantomeno delle polveri sottili emesse dai veicoli. Il solo vero parametro è la sabbia del Sahara: d’altronde Bandecchi aveva detto che avrebbe trasformato Terni in Dubai. A questo punto, visto che già abbiamo la velenosa mega discarica industriale di scorie e fanghi Arvedi-Ast, ulteriormente ampliata da Bandecchi, e visto che ogni giorno fondiamo tonnellate e tonnellate di rottami, metalli pesanti e altro, con nichel a volontà ed enormi conseguenze per la salute di tutti, perché non rendere Terni anche il cuore dell’incenerimento della mondezza di tutta l’Umbria, così come prevede di fare la Tesei? Come Movimento 5 Stelle al governo della regione impediremo questa continua svendita della conca a prezzo di saldo». Difficile non attendersi una replica.