Bilancio Comune Terni ’19-’21 approvato

Dopo le polemiche e la diffida del prefetto Di Biagi il previsionale passa con 20 voti a favore. Latini: «Tappate falle». Opposizione: «Alcuni dati non credibili». Emendamenti bocciati

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Accesa discussione in avvio con battaglia sulla delibera per le aree Peep e Paip, una pausa per ascoltare alcuni cittadini – seguirà un’audizione specifica in commissione consiliare – sulle difficoltà per il trasporto disabili legato in particolar modo agli over 64, l’esposizione del sindaco Leonardo Latini, della dirigente Stefania Finocchio, il dibattito politico, gli undici emendamenti bocciati e il voto finale per il sì definitivo. Il consiglio comunale di Terni ha approvato il bilancio di previsione 2019-2021 dopo le polemiche delle scorse settimane e la diffida del prefetto Paolo De Biagi. Bocciati gli undici emendamenti – pareri tecnici e contabili negativi – presentati da Pd e M5S. Si riprende mercoledì per un altro tassello del puzzle contabile, il consuntivo 2018.

LA BAGARRE SULLA DELIBERA 182: «ANDATE AVANTI? RICORSO AL TAR». PAGAMENTO FORNITORI, SCENDONO TEMPI

Il sindaco e il galleggiamento

Messa da parte la ‘faticosa’ discussione sulla delibera 182 del 21 giugno – Valdimiro Orsini del Pd ha annunciato una possibile impugnazione al Tar dell’Umbria – ci si è concentrati sul previsionale 2019-2021: «Si tratta – le parole di Leonardo Latini – il proseguimento del percorso di risanamento dell’ente, un percorso difficile che ha visto sulla struttura comunale una mole di lavoro che non ha precedenti nella vita del comune di Terni. Sforzo notevole, anno per far tornare la nave a galleggiare, tappando le falle. Ringrazio la struttura comunale che ha lavorato a questi atti, in particolare la direzione finanziaria». Il 45enne avvocato si è difeso dalle diverse accuse arrivate dalla minoranza: «In merito alla presunta sciatteria amministrativa faccio appello al senso di responsabilità, di comunità di ognuno di noi, le estreme difficoltà sono ben presenti a tutti, c’è una mole di lavoro molto rilevante, c’è stato un impegno massimo. Andare a non cogliere la sostanza ma fermarsi alla forma di una procedura o di un atto contabile, seppure nel diritto dell’opposizione, rischia di volgersi a danno del comune e della comunità. Nel pieno rispetto dei ruoli, faccio appello al senso di comunità. Nella diversità di vedute ci deve essere spirito cittadino. Il bilancio previsionale è la rappresentazione della nostra attività amministrativa futura, il bilancio di previsione alloca le scarse risorse a disposizione. Abbiamo cercato di mettere le risorse in maniera coerente rispetto ai nostri obiettivi programmatici nel rispetto degli equilibri finanziari imposti dal ministero con il bilancio stabilmente riequilibrato. Il bilancio è caratterizzato dalla presa d’atto della concretezza dell’entrata e dell’uscita. Abbiamo chiesto alle direzione di tenere fede allo storico, in un’ottica di prudenza, tenendo al ribasso le stime di entrata e contenendo le uscite. Il lavoro da fare è tantissimo, ci siamo mossi in una legislazione, quella del dissesto, non di facile interpretazione, in particolare che poco si raccorda con la successiva normativa del bilancio armonizzato. In questo iter pagheremo alcuni elementi, come la normativa stringente del dissesto, il mutuo per fronteggiarlo, che durerà per anni, infine il peso dei mutui contratti nel passato, alcuni dei quali non spesi. Per quanto riguarda gli introiti dobbiamo concentrarci sull’incassato, a tal proposito ho anche fatto un videomessaggio alla città».

I REVISORI DEI CONTI: «FONDAMENTALI LE RISCOSSIONI»

La questione tecnica

La dirigente delle attività finanziarie ha invece messo in evidenza che è un bilancio che «risente nella sua totalità delle conseguenze del dissesto, di tutte le annotazioni fatte dal ministero che riguardano siano le entrate, in passato sopravvalutate, che le spese effettive dell’ente; abbiamo cercato di porre un inizio, di valutare le entrate sul trend storico effettivo degli ultimi cinque anni. Il commissario ha innalzato al massimo le entrate dell’Ente. Abbiamo cercato di rispettare il principio di continuità. Il bilancio ha risentito il principio della competenza finanziaria che sostiene che tutte le obbligazioni devono essere inserite in bilancio quando perfezionate. Seppur lentamente stiamo cercando di eliminare gli aspetti ingessanti e penalizzanti per il Comune; sulle entrate sottolineo dato delle multe, abbiamo previsto un dato di 600 mila euro rispetto allo scorso anno, ma lo abbiamo fatto chiedendo a TerniReti una proiezione per tutto l’anno rispetto a quanto verificatosi nei primi mesi dell’anno».

LA DIFFIDA DEL PREFETTO PAOLO DE BIAGI

Le ‘buche’, i 10 mila euro, i dati non credibili e il palasport

L’opposizione ha rilevato diverse criticità nel documento: «Va bene l’appello – ha sottolineato Thomas De Luca del M5S – del sindaco al senso di comunità, ma come è possibile considerare credibile un bilancio che prevede per la manutenzione ordinaria delle strade di un comune così esteso 10 mila euro? In passato sono stati volutamente sottostimate le poste per le funzioni minimali degli uffici, così ora. Assurdo I pochi spicci per le strade e 750 mila euro per la gestione a TerniReti dei varchi elettronici». Non mancano gli attacci di Orsini: «Sulle multe rispetto allo scorso anno sono state messe 800 mila euro in più, non è credibile. Le alienazioni avete previsto introiti, ma questi sono contraddittori con gli emendamenti di maggioranza che chiedono di non valorizzare alcune aree pubbliche. Ci sono dati non credibili, ci sono contraddizioni tra entrate e uscite, sul bilancio non ci sono scelte strategiche. La passata amministrazione ha lasciato il dissesto ma anche 14 milioni di residui che l’attuale amministrazione sta impegnando. Si annunciano 120 assunzioni, ma in bilancio non ci sono risorse. Bisogna alleggerire le partecipate delle spese di personale, con mobilità verso il comune». Emanuele Fiorini (Gruppo Misto) ha puntato su altro: «Io ho creduto in questo sindaco, mio amico, sono critico nell’interesse dalla città. Abbiamo mandato a casa i cattocomunisti, abbiamo detto che avremmo svuotato i cassetti delle carte della cattiva amministrazione:  sindaco, dobbiamo rompere quel sistema del passato, del cerchio magico, i cittadini non vogliono gli spot. Situazione difficile, cittadini a pagare tasse elevatissime, ma ci sono anche cittadini che non pagano, questo non può funzionare, ci vogliono misure severe. Bisogna raddrizzare il tiro. Sul bando della Cascata approfondire l’esclusione di una ditta; dobbiamo pensare a temi portanti, come l’occupazione. Il palazzetto dello sport è fumo negli occhi, servono elementi veri, come la sicurezza, risorse per la polizia Municipale. Voto favorevole nella speranza che nel prossimo anno si raddrizzi la barca».

IL BILANCIO DI PREVISIONE 2019-2021

Le strade, i bandi e le intimidazioni

Per Federico Pasculli (M5S) «ci sono incertezze procedurali preoccupanti, nel bilancio la situazione dovrebbe essere più veritiera, troppo fumo, ma mancano soldi per il funzionamento minimo della città, tipo la riparazione dei semafori. Mancato consolidamento delle partecipate, un elemento di estrema preoccupazione». Poi tocca ad Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «Il bilancio è approssimativo, l’amministrazione dopo un anno ha difficoltà a inquadrare i reali obiettivi: è necessario un assessore al bilancio, da tempo lo chiediamo. Condizione delle strade disastrose, per la cultura bandi deserti per mancanza di fondi, così come mancano risorse per il trasporto disabili. Voto contrario per questi motivi, soprattutto per questa amministrazione non ha rappresentato elemento di discontinuità». Per la maggioranza scende in campo – destinata ad essere il nuovo capogruppo della Lega – Sara Francescangeli: «Voglio fare un inno al coraggio, perché il sindaco ne ha dimostrato prendendo in mano una nave affondata, da mettere in navigazione. Non accetto critiche da chi ci ha preceduto, responsabile del fallimento politico precedente: quando sento parlare di lontananza politica dai concorsi penso a Concorsopoli. In 12 mesi abbiamo fatto molto, ci siamo assunti responsabilità anche contro l’intimidazioni delle opposizioni». Gli risponde Francesco Filipponi del Pd: «Sul Palazzetto come stanno le cose, sul bilancio c’è una situazione diversa da quella annunciata nel Dup. I canoni idrici del 2018 attendono ancora di essere utilizzati, l’assessore Melasecche vorrei rispondesse su questo. L’attuale amministrazioni sta utilizzando i 14 milioni di mutui che ha lasciato la precedente amministrazione, questa è la verità. Abbiamo perso le elezioni, chi ha vinto conosceva benissimo le questioni da affrontare: diminuiscono le risorse per il personale dell’ente, allora come è possibile procedere alle 120 assunzioni? Assessore Alessandrini, come è possibile dimezzare dal 2019 al 2021 i fondi per le scuole?». Chiudono Valentina Pococacio (M5S) e Paolo Angeletti (Terni Immagina): «Gli aspetti procedurali vanno rispettati, noi li solleviamo per il bene della città e sono una garanzia anche per la città», le parole dell’esponente pentastellata, mentre il secondo invita «a smettere di parlare del passato, dobbiamo pensare al futuro della città. Cerchiamo di prendere coscienza che stiamo votando un bilancio del futuro, leviamoci i sacchi che ci opprimono. Guardiamo avanti».

Gli emendamenti

Come detto tutti bocciati gli undici emendamenti. Riguardavano la riduzione del 10% del compenso politico degli amministratori per un piano straordinario per il lavoro giovanile, il trasporto disabili (aumento voucher), stanziamento di risorse per l’emergenza abitativa, fondo per ripiano morosità destinato a persone con disabilità, taglio dei costi gestione Ztl, il Cantamaggio e gli eventi culturali di San Valentino, le risorse per lo sportello unico degli eventi, digital innovation hub, la promozione della candidatura del lago di Piediluco per i mondiali di canotaggio e fondi per l’affido minori a rischio.

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