di S.F.
Bivacco e situazione di degrado in centro, l’amministrazione Bandecchi – ad introdurlo fu l’esecutivo Latini – mette mano all’articolo 54-bis del regolamento di polizia urbana a Terni. Come? In sostanza allargando il perimetro interessato dal provvedimento. Con piazza Tacito in primis.
AUTUNNO 2019, IL COMUNE INTERVIENE SULL’ACCATTONAGGIO

La premessa
A firmare l’atto sono la dirigente Gioconda Sassi e il sindaco stesso che, come noto, ha la delega alla polizia Locale. La premessa è chiara: «Sempre più frequentemente si verificano episodi di stazionamento e/o bivacco che comportano il determinarsi di situazioni di degrado in ordine al decoro e vivibilità di spazi/aree pubbliche in Piazza Tacito, lungo il Belvedere XIII giugno (prua ex bar Hawaii) e parco fluviale Torquato Secci». Inoltre viene specificato che rispetto alla situazione attuale nell’elenco delle aree urbane adibite a verde pubblico non sono ricomprese una serie di aree: viale Campofregoso, Via Martiri della Libertà , viale Tito Oro Nobili, viale Bramante, V.le Proietti Divi, Via C. Pascarella, Via del Salice, Via delle Palme, Via del Mulino, Via Campomaggiore, Via Pratesi, Via Ialenti, Via del Tordo, Via del Sigillo, Strada Fontana di Polo, Via del Capriolo, Via Puglie, Via Tre Venezie, Strada Val di Serra e il parco della Meloria – Collescipoli. Terza e ultima specifica: «Il mercato settimanale può essere soggetto a spostamenti in relazione al verificarsi di eventi e/o determinazioni dell’amministrazione comunale». L’esito?
2019: ’ARTICOLO 54-BIS. IL DOCUMENTO DI GIUNTA CON LE SPIEGAZIONI

Cosa comporta
Piazza Tacito viene inserita tra le aree dove è vietato «bivaccare, temporaneamente o permanentemente; effettuare ogni forma di accattonaggio non itinerante ovvero effettuato mediante lo stazionamento protratto che limiti l’accessibilità e la fruizione degli spazi pubblici; stazionare, tenendo comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione delle aree e dei beni ed attrezzature a loro servizio». Stesso discorso per il mercatino settimanale e le aree urbane destinate a verde pubblico citate sopra (in aggiunta). Cambia anche il comma 6 dell’articolo 54-bis: «Chiunque ponga in essere le condotte vietate è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 100 a 30. Contestualmente all’accertamento della condotta illecita, al trasgressore viene ordinato, per iscritto dall’organo accertatore, l’allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto». La responsabile del procedimento è la tenente con posizione organizzativa Manuela Schibeci e la modifica entra in vigore dopo quindici dalla pubblicazione.
«Delibera sbagliata»
A prendere posizione sul tema è chi, già nel 2019, si era scagliato contro l’esecutivo Latini sul tema: «La nuova delibera di giunta, che amplia le zone di operatività delle norme antibivacco e di quelle dove è vietato chiedere l’elemosina, è sbagliata. Contro il provvedimento – spiega l’ex consigliere Alessandro Gentiletti – della precedente amministrazione, che oggi viene ampliato, facemmo in tanti ostruzionismo e ci battemmo con forza nei cinque anni passati. Non solo non ha risolto nulla ma, criminalizzando il bisogno, ha dato solo fiato alle corde di quella cultura di destra che, incapace di risolvere i problemi, si nascondeva dietro proclami. La abbiamo allontanata, facendo tutti grandi sforzi, anche per questo. Confermare oggi quella decisione e ampliarla, per come la vedo io, va in direzione diametralmente opposta a quella discontinuità promessa; si fa un torto a tanti cittadini che, davanti ad una scelta necessitata e obbligata, al ballottaggio hanno dato il loro contributo per la sconfitta finale della destra che aveva governato gli ultimi anni. Soprattutto si rischia di sprecare quelle azioni politiche, meritoriamente di recente messe in atto, che sembravano dimostrare una inversione di approccio ai problemi degli ultimi, rispondendo ai loro bisogni con azioni e non con sanzioni. Come cittadino mi auguro che la delibera venga ritirata e si proceda anche ad una rivisitazione complessiva del regolamento di polizia municipale, più rispondente alla realtà ».