Terni, Cantamaggio: convenzione al ribasso

Dal Comune 60 mila euro all’anno. Il presidente, Omero Ferranti: «Un grande sforzo, ma non basta. Appello ad altre istituzioni»

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di Fra.Tor.

L’edizione 2016 del Cantamaggio ternano ha portato con sé non pochi problemi e polemiche. Prima le normative nazionali in materia di sicurezza, poi il rinnovo della convenzione da parte del Comune di Terni, ma nonostante tutto, come aveva commentato il presidente dell’Ente Omero Ferranti, «la manifestazione ha mantenuto la sua dignità».

Il Comune Problemi e polemiche archiviate, i ‘maggiaioli’ sono al lavoro già da un po’ per la prossima edizione. Ma anche il Comune fa il suo. Infatti, la giunta ha deliberato di proporre al consiglio comunale di approvare uno schema di convenzione che prevede di avviare l’iter per il rinnovo, facendola decorrere dall’edizione 2016 – per il triennio 2016-2018 -, al fine di assicurare la copertura dei costi organizzativi della manifestazione svolta la notte del 30 aprile e di finanziarla con un importo di 60 mila euro annui, con un acconto di 30 mila per consentire la copertura delle spese connesse alla realizzazione dei carri allegorici.

L’Ente Cantamaggio «Apprezzo il grande sforzo da parte del Comune di Terni – commenta il presidente dell’Ente Omero Ferranti – seppur con 2 mila euro in meno rispetto alla precedente convenzione, dimostra di riconoscere la storia secolare del Cantamaggio. Ora sta a noi onorarla e lavorare per renderla migliore e più ‘appetibile’ al pubblico. Questo contributo ci da qualche sicurezza in più, ma non basta, speriamo che la Regione Umbria e la fondazione Carit mantengano le garanzie che ci hanno dato».

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