Terni, Cantamaggio: vince ancora Arrone

Bissato il successo del 2015 – lo scorso anno non ci fu competizione – e la giuria popolare ha assegnato la vittoria nel pomeriggio di lunedì

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La premiazione del carro del gruppo Giovani Arronesi

Nel 2016 non c’era stata gara – per scelta organizzativa – mentre l’anno prima a vincere era stato il carro di Arrone. Al ritorno alla normalità, con il ripristino della competizione, Arrone ha concesso il bis. Il carro ‘Na scampanata pe’ la pace’ del gruppo Giovani Arronesi ha infatti conquistato il successo grazie al voto – 779 i votanti complessivi – della giuria popolare. Premio della ‘critica’ a ‘L’amore de maggiu’ del gruppo Pallotta-Polymer-Sabbione.

I ‘carri’ in gara A contendersi la vittoria erano in sei: ‘Cantamaggicu’ del gruppo Orion Casali – rione ‘Castello’; ‘Na scampanata pe’ la pace’ del gruppo Giovani Arronesi – rione ‘Adultrini’; ‘E maggiu canterà sempre l’amore’ del gruppo Arci Fiaiola – rione ‘Di Sotto’; ‘Riciclo e recuper’ del gruppo Centro socioculturale Polymer – rione ‘Fabri’; ‘L’amore de maggiu (Sotto la cerqua formicara)’ del gruppo Pallotta-Polymer-Sabbione – rione ‘Rigoni’; ‘E l’Italia dei giovani volerà ancora’ del gruppo artistico ‘Riacciu’ – rione ‘Amingoni’. Ad aprire il pomeriggio erano state le esibizioni dei cantori della Valnerina e de ‘Le Spartanes’, gruppo majorette di Acquasparta.

Il carro del gruppo Pallotta-Polymer-Sabbione ha vinto il premio della critica

LA SFILATA IN CENTRO E LE PREMIAZIONI

I premi  Al secondo posto – per la giuria popolare – si è piazzato ‘Riciclo e recupero’; al terzo posto ‘E maggiu canterà sempre l’amore’; quarti a pari merito – per la giuria popolare – si sono piazzati ‘Cantamaggicu’, ‘L’amore de maggiu (Sotto la cerqua formicara)’ e ‘E l’Italia dei giovani volerà ancora’. Sul palco per le premiazioni, oltre al presidente dell’ente Cantamaggio Omero Ferranti, anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo.

I bambini I sei carri in concorso domenica sera avevano sfilato intervallati da quattro minicarri – ‘Il mondo alla Rovescia’ (abbinato al Gruppo Orion e realizzato con la scuola elementare Don Milani di Papigno e i bambini del quartiere Casali); ‘La bella e la bestia’ (abbinato ai Giovani Arronesi e realizzato con i bambini della scuola di infanzia di Montefranco); ‘Esplosione di Primavera’ (abbinato ad Arci Fiaiola realizzato insieme ai ragazzi dei Centri Diurni) e ‘Lu carrittu dell’era ecologica’ (abbinato al Centro Culturale Polymer e realizzato in collaborazione con i bambini della scuola di infanzia Rataplan) – e seguiti dal carro gastronomico de ‘Lu riacciu’.

L’esibizione de ‘Le Spartanes’

Il premio Mori ad Azzurra Lelli Momento di ricordo in occasione della sfilata del carro del gruppo artistico ‘Riacciu’. Sul palco è stato infatti ricordato Augusto Mori, uno tra personaggi – scomparso di recente – più influenti nella storia della manifestazione: il premio a lui intitolato è andato ad Azzurra Lelli (a ritirarlo la mamma), studentessa del ‘Metelli’ che a fine 2016 si è aggiudicato il 21° concorso filatelico nazionale ‘La mia Regione nella Filatelia’.

«Una festa ancora attrattiva» Di Girolamo, tra una premiazione e l’altra, ha sottolineato che «il Cantamaggio non dimostra 121 anni; sabato sera c’è stata molto gente e quindi si rinnova ogni anno mantenendo intatta la sua attrattività come festa della città. Continuamo a sostenerlo perché riteniamo importare questo patrimonio da trasmettere ai futuri ‘maggiaioli’. Anche – ha concluso – il futuro crediamo sarà propizio visti i tanti giovanissimi presenti sopra i carri». Piazza Ridolfi non gremita per seguire la proclamazione dei vincitori.

Il carro del gruppo Pallotta-Polymer-Sabbione ha vinto il premio della critica

Liaison con Umbria Jazz ed Europa Un commento più attento al futuro quello di Ferranti: «Ci sono due progetti in via di sviluppo per il Cantamaggio. Il primo riguarda la possibile collaborazione con Umbria Jazz, vediamo se riusciamo a stringere – magari, ad esempio, mettendo il gruppo dei Funk Off su uno dei carri, ndr – su un’ipotesi di percorso comune. Il secondo sul quale stiamo lavorando è di stampo europeo, per riportare il Cantamaggio alle origini: qui c’è l’arburittu piantato sabato sera dal re e dalla regina del maggio, simboleggiano la fertilità e il momento in cui la natura si rinnova. Sono riti che arrivano dall’antichità e addirittura ci sono tracce comuni in Europa di percorsi che ancora si fanno: vorremmo collaborare – ha terminato – con questi territori, in Scozia, Bretagna e Austria».

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