Il Sii, poco più di due settimane fa, aveva avvisato che il problema era in via di risoluzione: «Si sta uscendo dall’emergenza con il loro trasporto in vari siti in Italia idonei allo smaltimento». Sì, perché i fanghi nei ‘letti’ di essiccazione dell’impianto di depurazione di via Vanzetti, a Maratta, hanno prodotto cattivi odori nell’ultimo mese e più di qualcuno si era lamentato per l’invivibilità della zona: ora c’è l’ordinanza – firmata evidentemente prima dell’arresto di martedì – di Leopoldo Di Girolamo, che impone l’immediata rimozione e la sanificazione dei contenitori.

Le lamentele e la puzza Il Comune ricorda infatti che martedì 4 aprile era «pervenuto un esposto da parte dei titolari di una attività commerciale di via Vanzetti, con la quale veniva segnalata la presenza di forti cattivi odori di materia in decomposizione nella zona, imputandone la causa alla attività del depuratore comunale». Successivamente, venerdì 7, Arpa Umbria «ha comunicato che in seguito a un sopralluogo è stato possibile accertare che SII S.c.p.a_, gestore dell’impianto di depurazione, utilizza per lo stoccaggio dei fanghi disidratati prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane, codice CER 190805, i letti di essiccazione dell’impianto di cui trattasi, utilizzabili invece soltanto in caso di fuori servizio del circuito di disidratazione meccanica, e che in conseguenza di questa condotta si sono riscontrate continue segnalazioni per forti odori molesti da parte di residenti nelle aree limitrofe, ritenendosi che il gestore non avesse potuto continuare nell’utilizzo di detti letti di essiccamento per lo stoccaggio dei reflui».
Salute pubblica ed esposto Si arriva poi a mercoledì 12 aprile, quando il «dipartimento lavori pubblici, ufficio salute pubblica ha richiesto alla Usl Umbria2 una valutazione circa i provvedimenti da adottare a tutela della salute pubblica e due giorni ha comunicato al Servizio Idrico Integrato s.c.p.a_ l’avvio del procedimento amministrativo». A questo punto i cittadini, stanchi della situazione, si erano mossi presentando un esposto alla Procura: «Con la presente i sottoscritti sono a denunciare la cattiva gestione dell’impianto di depurazione comunale delle acque reflue ed il mancato smaltimento dei fanghi e dei liquami, che genera perduranti effluvi maleodoranti con relativo rischio igienico-sanitario per la popolazione residente nelle vicinanze dell’impianto situato nella zona industriale di Maratta e per la cittadinanza tutta. Vogliate cortesemente individuare le responsabilità di tali malfunzionamenti e far ripristinare una situazione idonea e non malsana come è attualmente».
Persistenza e ordinanza L’ordinanza di Di Girolamo nasce perché la Usl Umbria 2 ha segnalato «la persistenza di cattivi odori, che compromette la vivibilità degli ambienti di vita e di lavoro che insistono nell’area che circonda l’impianto; si ritiene superfluo procedere a qualsiasi ulteriore indagine o approfondimento ed invece necessario il tempestivo allontanamento dei fanghi». Per l’amministratore del Sii c’è dunque l’ordine di «immediata rimozione e smaltimento dei fanghi giacenti presso i letti di essiccazione dell’impianto di depurazione delle acque reflue urbane secondo le modalità previste dalla legislazione vigente in materia, e la sanificazione di tutti contenitori presso i quali siano stati stoccati i fanghi medesimi o altre sostanze in grado di fermentare o rilasciare gas di fermentazione in atmosfera».