Terni, centri giovanili: protesta in Comune

Cartelli in consiglio comunale per contestare la politica della giunta sul fronte dell’associazionismo. Sospensione dei lavori e riunione

Condividi questo articolo su

È sbarcata in consiglio comunale, lunedì pomeriggio, la protesta delle associazioni giovanili di Terni, che contestano la delibera di giunta dello scorso 28 dicembre – con la quale l’amministrazione ha inteso interrompere il servizio dei centri di aggregazione cittadini – e i bandi per le strutture de La Siviera, Sant’Efebo e Macondo. ‘Giù le mani dai centri giovanili e anziani’ i cartelli esposti dai rappresentanti delle varie associazioni coinvolte nell’aula consiliare di palazzo Spada. Su richiesta delle minoranze il consiglio è stato sospeso per 10 minuti e una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dalla conferenza dei capigruppo per esporre le proprie rimostranze.

Appello al sindaco

La conferenza dei capigruppo ha preso atto delle lamentele sollevate dal gruppo, spiegando che se ne occuperà nella prossima riunione. «Il loro è stato un ascolto molto poco attivo» hanno detto al termine del breve incontro Mauro Nannini dell’associazione Sant’Efebo e Marco Coppoli de La Siviera, delusi soprattutto dall’assenza in consiglio del sindaco, Leonardo Latini. «Con lui non siamo ancora riusciti a parlare» hanno spiegato, tornando poi a chiedere che ogni decisione sia presa dopo una concertazione tra le parti. Al momento dunque la richiesta dei centri giovanili è quella di stoppare tutte le procedure.

La prossima protesta

Ora le stesse associazioni che gestiscono i centri giovanili si preparano alla manifestazione in programma sabato pomeriggio alle 17 a piazza Europa, dal titolo ‘Il dito e la luna’. «Un primo appuntamento per immaginare insieme una città solidale, partecipativa inclusiva e accogliente. Per fare di Terni una città nuovamente desiderabile». «Ci semba che l’agire di questa amministrazione – continuano – sia alimentato da un desiderio di vendetta nei confronti di chi è ‘sopravvissuto’ alle precedenti e ha tentato di far sopravvivere una rete di persone e soggetti solidali. A tutto ciò si aggiunge un atteggiamento ideologico, non dialogante e di chiusura». Ci sarebbero dunque finalità politiche, secondo le associazioni giovanili, dietro le decisioni del Comune: la dimostrazione – dicono – sarebbe il sopralluogo previsto a breve al Sant’Efebo di un movimento di chiara ispirazione di destra».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli