
Una rissa furibonda, a colpi di coltello, nella tarda serata di domenica in pieno centro a Terni. Di fronte, marocchini e tunisini. Prima le parole, poi sono uscite fuori le lame. E almeno un paio di persone sono finite in ospedale.

Le conseguenze I due feriti – uno alla testa ed uno ad un braccio, entrambi non sarebbero gravi -sarebbero appartenenti ad entrambe le etnie, entrambi con precedenti e uno dei due sarebbe già stato oggetto di ordini di allontanamento.

Due tempi Stando alle prime ricostruzioni degli investigatori – sul posto gli agenti della Mobile e della Volante, con i rispettivi responsabili – l’episodio sarebbe avvenuto in due momenti distinti: il primo si sarebbe verificato in via del Leone, adiacente alla piazzetta contigua a piazza dell’Olmo (teatro dell’omicidio di David Raggi), dove una prima persona sarebbe stata ferita e dove poi avrebbe avuto il proprio epilogo, con la seconda aggressione.

Ipotesi spaccio Una delle piste che gli investigatori stanno seguendo per arrivare ai colpevoli del doppio accoltellamento (la rissa sarebbe stata caratterizzata anche da colpi di bottiglia) è quella dello spaccio di droga e della rivalità tra le due bande per il controllo del mercato.
Le indagini Le persone coinvolte nella doppia aggressione sarebbero almeno quattro, forse cinque e, sulla base delle testimonianze raccolte, tutte molto giovani, intorno ai 20 anni. Il fatto che i due feriti abbiano dei precedenti potrebbe essere utile, agli agenti della Questura ternana, per risalire agli ambienti solitamente frequentati e stringere il cerchio intorno agli altri protagonisti del grave episodio.

«Qui è tutto abusivo» Nel quadro, drammatico, che emerge dall’ennesimo fatto di sangue che si è verificato nel cuore della città , si inserisce la polemica di Marcello Giovannetti, presidente dell’associazione ‘Vivere il centro storico’: «Dovete sapere e dovete far sapere – dice sul luogo della rissa e indicando i locali che si affacciano sulla piazza – che quello che vedete qui è tutto abusivo e non ci dovrebbe essere». I giovani gestori del locale davanti al quale la seconda parte dell’aggressione si è consumata, però, la pensano in modo diverso: «Noi abbiamo dei regolari contratti e siamo in regola. Se ci sono dei problemi relativi al palazzo nel quale ci troviamo, non riguarda certo noi, che facciamo solo il nostro lavoro». Ma la cosa, evidentemente, non potrà che essere oggetto di approfondimenti.
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