Terni, Consorzio Tns: Sviluppumbria ricorre in appello e quattro consiglieri comunali interrogano il sindaco

Firmatari sono Filipponi, Proietti, Spinelli (Pd) e Kenny (Innovare per Terni)

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Terni, Consorzio Tns: nessun danno. I 14 convenuti vincono la causa civile

Interrogazione dei consiglieri comunali ternani del Pd – Francesco Filipponi, Maria Grazia Proietti e Pierluigi Spinelli – e del consigliere di Innovare per Terni, Josè Maria Kenny, sulle vicende del Consorzio Tns delle Aree Industriali (in liquidazione) che di recente ha visto una sentenza del tribunale civile di Terni. Sentenza che, sfavorevole allo stesso Consorzio e a Sviluppumbria Spa in relazione a pesanti richieste risarcitorie nei confronti di ex amministratori e revisori del Consorzio, è stata impugnata in appello da Sviluppumbria Spa. «Premesso che il Comune di Terni è socio del Consorzio e di Sviluppumbria – scrivono i consiglieri -, la sentenza impugnata è un provvedimento emesso in ragione di una causa civile intentata, e persa, dai due enti nei confronti degli ex amministratori e revisori del Consorzio per presunta ritenuta mala gestio e contestuale richiesta risarcitoria. Nello specifico, i magistrati ternani hanno respinto le domande degli attori e hanno condannato Sviluppumbria e il Consorzio Tns al pagamento delle spese legali per 274.725 euro totali. Invece di adempiere e osservare le disposizioni di cui al provvedimento impugnato, gli enti Tns e Sviluppumbria – affermano i quattro consiglieri comunali di Terni – sono ricorsi in appello e, tra gli altri, il Comune di Narni aveva espresso parere negativo». Filipponi, Proietti, Spinelli e Kenny ricordano che «il Consorzio Tns è stato istituito con atto del 29 gennaio 1997 tra il Comune di Terni, il Comune di Narni, la Provincia di Terni e Sviluppumbria Spa, a norma dell’articolo 36 della legge 317 del 1991, con capitale sociale di 1.549.370 euro. Istituito con la formula dell’ente pubblico economico, il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Industriali è una struttura snella da utilizzare soprattutto come strumento per riqualificare e razionalizzare le aree industriali esistenti, realizzarne delle nuove dotandole di tutti i servizi, nonché rifunzionalizzare e riutilizzare siti industriali dimessi cercando di soddisfare a pieno i fabbisogni e le richieste del tessuto imprenditoriale. Già da anni in liquidazione – proseguono i consiglieri comunali – considerato che il Comune di Terni è socio rilevante degli enti nominati e che si presuppone abbia manifestato il proprio assenso alla richiesta di gravame, si richiede ai destinatari della presente interrogazione – a partire dal sindaco Bandecchi e dall’assessore competente – di sapere se il consenso all’appello sia stato espresso in ragione della acquisizione di un parere favorevole della avvocatura comunale; se sì, di acquisire il parere dell’avvocatura; se no, di conoscere i motivi per i quali non è stato chiesto il parere all’ufficio della avvocatura; di conoscere quando sia pervenuto a palazzo Spada il testo del provvedimento e la richiesta di adesione all’appello; di conoscere quali siano nel dettaglio e nel merito le ragioni di opportunità che hanno determinato l’adesione all’appello da parte del sindaco di Terni e quali siano i vantaggi potenziali per il Comune di tale decisione; di conoscere i costi previsti per l’appello; di apprendere se sia stata informata la Corte dei Conti».

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