di S.F.
Terni, la crisi del commercio, i tributi locali e la desolazione dei tanti negozi chiusi in centro. Tutte tematiche tornate al centro dell’attenzione nel corso del consiglio comunale sul documento unico di programmazione 2025-2027: alla fine ne è uscita l’approvazione di un atto di indirizzo che impegna il sindaco Stefano Bandecchi e la giunta ad attivare un ‘tavolo per il rilancio’ del commercio.
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Nella parte finale del consiglio odierno è stato Valdimiro Orsini (TMS) a ritirare fuori la questione con un discorso a 360 gradi: «In alcune zone della città – ha ricordato al sindaco – la chiusura dei negozi porta alla desertificazione delle vie e dei borghi». Il consigliere ex Ast ha inoltre citato la possibilità di fare patti con i proprietari dei locali: «Riduzione dell’Imu a fronte dell’impegno di calmierare i prezzi degli affitti». Con tanto di citazione del Comune di Chieti per il progetto ‘Affitti ri-negoziati’.
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Tutto ciò per chiedere al sindaco di «aprire un tavolo sulla crisi del commercio, specie quello di vicinato, coinvolgendo le associazioni di categoria». La discussione ha poi coinvolto Marco Cecconi (FdI) e Francesco Maria Ferranti (FI): «Una questione endemica, riguarsa tutto il Paese. Abbiamo più volte sottolineato il tema della tassazione Imu, crediamo che ci sia spazio economicio per intervenire sul bilancio per una riduzione. E dare un segnale riducendo da subito Imu e Irpef», le parole del primo. «Il Comune può intervenire per dare un sostegno – il commento del secondo – per dare sostegno alle attività commerciali del centro e delle zone periferiche. Occorre aprire un tavolo di concertazione permanente con associazioni e comitati. Ed è necessario rivedere rapidamente la pressione fiscale, le aliquote comunali al massimo non è mai stata una scelta politica». Il riferimento è al dissesto finanziario 2018-2024.
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Bandecchi dal canto suo non ha lasciato scorrere: «Votiamo a favore, ci stiamo già lavorando. Passi che la sinistra non abbia capito, però sono deluso dal fatto che il Dup non sia stato votato da tutto il centrodestra». Ma lavorare a cosa? «Stamattina è iniziata un’operazione che stanno portando avanti il direttore generale ed il vicesindaco per creare una cooperativa di comunità che crea il Comune insieme ad altre associazioni e cittadini. Metteremo in moto iniziative per cominciare a far riaprire piccole attività nei borghi. Potranno avere maggiori vantaggi: far abbassare i prezzi degli immobili e per certe nuove attività ho già chiesto riscontro per la cancellazione di alcune tasse (citata la nettezza urbana in particolare). Ciò va fatto facendo accordi con le categorie».
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Il Comune – ha puntualizzato – sta «preparando un vero e proprio piano commerciale, vogliamo far aprire attività che possano durare nel tempo. Non possiamo proibire di comprare via internet, ma possiamo aprire attività alternative a ciò che si trova online», ha concluso il sindaco. Elena Proietti Trotti (FdI) ha invece puntato su altro: «Parole del sindaco apprezzabili, ma manca l’assessore al commercio. Dovrebbe ascoltare. E l’assessore al bilancio ci ha detto che nel 2025 non si abbasseranno le aliquote». Mirino su Stefania Renzi e Michela Bordoni. Ha votato a favore anche il PD come esposto da Pierluigi Spinelli. «Allora io mi astengo», l’immediato commento ironico di Bandecchi.
L’imprenditore livornese successivamente è poi tornato sull’argomento: «Abbassare le tasse? Ok, ma serve fare i conti con la realtà. Per essere onesti potremo farlo con le nuove aziende che nasceranno. Il Comune era fallito e pian piano potremo cambiare le sorti della città. Va bene il tavolo permamente». Vedremo se andrà davvero così.