Terni, demanio idrico: la Regione chiede, il Comune paga. Esborso da 55 mila euro

Spesa urgente ed inderogabile per palazzo Spada: riguarda diversi corsi d’acqua

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di S.F.

Una richiesta di pagamento per i canoni/indennizzi relativi all’utilizzo di beni del demanio idrico e per la derivazione di acque pubbliche. Ad inviarla via Pec al Comune di Terni è stata la Regione Umbria a metà maggio: partita chiusa – c’erano trenta giorni di tempo – con un esborso da 55 mila euro per l’annualità 2024.

Riguarda – per citare alcuni esempi – diversi corsi d’acqua come il fosso di Valenza, il canale di San Rocco, il fiume Nera, il fiume Velino, il fosso Calcinare, il torrente Serra, Vallecaprino, Tarquinio, Rivo, Toano e Lagarello. Il tipo di demanio interessato? Si parla di ponti e opere idrauliche in varie località. Per palazzo Spada si tratta di una spesa «oltre che obbligatoria, anche urgente ed inderogabile al fine di evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all’ente, in quanto se il pagamento non venisse effettuato potrebbe originare maggiori danni per le casse comunali». Tutto rientrante tra le cartelle esattoriali a carico del Comune. Firma il dirigente al patrimonio Piero Giorgini, mentre il responsabile del procedimento è l’architetto Angelo Baroni.

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