Terni, droga ‘Toner’: l’associazione per delinquere ‘tiene’ anche in Cassazione

Sostanziale conferma per i giudizi di primo grado e d’appello. Annullate parti marginali relative soprattutto alla continuazione del reato

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Sostanziale conferma anche in Cassazione, in primis del reato associativo e quindi delle pene irrogate in primo grado e poi ribadite in appello, per la vicenda giudiziaria scaturita dall’indagine antidroga ‘Toner’, con 19 arresti scattati nel luglio del 2019 per mano dei carabinieri del nucleo investigativo di Terni. La Suprema Corte, ad eccezione di aspetti marginali e tecnici relativi ad alcuni imputati – per lo più legati alla continuazione del reato -, ha confermato quanto già deciso precedentemente, tanto che le sentenze di condanna definitive sono in corso di esecuzione. L’indagine era stata condotta dalla Dda di Perugia, nella persona del pm Giuseppe Petrazzini, e aveva rivelato un sodalizio ternano-marocchino dedito al traffico ed allo spaccio di droga, soprattutto cocaina, in città. Fra i legali difensori degli imputati figurano gli avvocati Francesco Mattiangeli, Dino Parroni e Umberto Martella.

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