Prosegue in consiglio comunale di Terni la discussione sul Dup (Documento unico di programmazione). Nel pomeriggio di martedì, infatti, i consiglieri sono stati chiamati a votare i sessanta atti emendativi presentati da diversi gruppi consiliari. Si tratta di documenti che contengono atti d’indirizzo o integrazioni al Dup stesso. Di sessanta, solo otto sono stati approvati.
Cavicchioli e Melasecche Gli atti approvati sono il primo, quello presentato da Andrea Cavicchioli (Pd), con il quale il consiglio da mandato alla giunta per «provvedere alle opportune e doverose modifiche del Dup alla luce degli accertamenti in corso per la predisposizione del bilancio di previsione 2016 e dei riscontri del consuntivo 2015». Approvato anche, ma con un subemendamento, l’atto d’integrazione proposto da Enrico Melasecche, con il quale si chiedeva alla giunta di tener conto nella correzione del Dup dei tanti atti d’indirizzo approvati in consiglio ma finora non considerati dall’esecutivo. Con il subemendamento proposto da Cavicchioli si aggiunge al dispositivo la formula «compatibilmente con gli equilibri del bilancio e degli atti di programmazione finanziaria».
Gli altri atti Approvati anche i sei atti integrativi proposti da Città Aperta (Chiappini), Progetto Terni (Bencivenga) e Valdimiro Orsini (Pd), che fanno riferimento all’adeguamento dei canoni per lo sfruttamento idrogeologico, alla creazione di un organismo di partecipazione sulle problematiche economiche e industriali del territorio, alla messa in sicurezza del territorio in tema di esondazioni e dissesto idrogeologico, al progetto del parco-museo dell’industria e dell’energia, alla riqualificazione dell’ex banca d’Italia, del Tulipano e dell’ex caserma della polizia Stradale, ad una cooperazione d’area vasta con i comuni del narnese, dello spoletino e della Valnerina.
Respinti quelli del M5S Tutti respinti, invece, i quarantanove atti integrativi presentati dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, insieme ai due presentati da Forza Italia. La giunta comunale, ora, dovrà tener conto di questi atti per la redazione definitiva del Documento unico di programmazione, che sarà successivamente di nuovo sottoposto al consiglio per l’approvazione.
Piacenti D’Ubaldi «La discussione sul Documento unico di programmazione – ha detto l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi – non è stata inutile: tutte le considerazioni raccolte in questa seduta potremo infatti utilizzarle nella redazione definitiva del documento e saranno dunque patrimonio del lavoro che inizieremo il primo maggio». Piacenti D’Ubaldi ha espresso però il proprio rammarico per il dibattito, specie quello in commissione, che «poteva essere l’occasione per entrare nelle questioni strategiche, evitando gli aspetti procedurali».
Francesco Andreani «Il Dup – ha aggiunto l’assessore Francesco Andreani – è soprattutto uno strumento di visione. Una delle priorità è pensare che la città non ci appartiene, ma che siamo solo dei collaboratori. Molte cose recepite nel Dup non vengono da noi, ma dalla città stessa. Bisogna avere una visione sull’identità della città e mi preoccupa molto che alcuni consiglieri d’opposizione anche giovani dimostrano di non averla».
Faliero Chiappini (Città Aperta) Nel suo intervento per le dichiarazioni di voto sugli atti integrativi al Dup Chiappini ha ribadito le priorità espresse anche negli atti integrativi da lui stesso presentati e approvati dal consiglio comunale: lo stop al degrado della città , con una rinnovata attenzione al tema delle manutenzioni; il recupero di risorse attraverso l’adeguamento dei canoni sullo sfruttamento idrogeologico; l’attenzione straordinaria per lo sviluppo e la crescita anche attraverso la creazione di un organismo strutturato di partecipazione per affrontare in un’ottica di sistema i problemi economici e industriali del territorio.
Per Enrico Melasecche (IlT) «Il problema dei problemi è quello di dare risposte alla città sul tema dello sviluppo, dell’occupazione e quindi dei servizi fondamentali che stanno venendo sempre meno a causa di una crisi che ormai dura da vari anni e di cui a Terni non si vede la luce in fondo al tunnel. In questa situazione alcune scelte, non certo prioritarie, come quella di riesumare l’Uovo di Ridolfi sono sbagliate. Voterò contro il Dup perché è vecchio, perché reitera idee di sempre, ricopiate di anno in anno, ma non fa sognare proprio nessuno e non indica come uscire dal tunnel di questa lunga e pericolosissima consunzione che vive Terni».
Paolo Crescimbeni (Gm) «Il dibattito sul Dup con sessanta emendamenti/atti di indirizzo è surreale – ha scritto Paolo Crescimbeni (Gm) in una sua nota – in quanto l’obbligatorietà del documento è frutto di una invenzione di qualche burocrate governativo in cerca di appesantire i già complessi lavori della macchina comunale. Senza precisi riferimenti di bilancio il Dup è un libro dei sogni o, se si preferisce, delle buone intenzioni. La città è stanca di chiacchiere e questo documento ne rappresenta la sintesi più alta. Tuttavia il nostro Dup non contiene una sola idea nuova degna di nota, replica vecchie logiche gestionali mentre Terni ha bisogno di uno scatto in avanti, che solo una visione strategica alta e innovativa può dare».
Thomas De Luca (M5S) parlando degli atti integrativi presentati dal suo gruppo consiliare, aveva sottolineato che per «l’80% si tratta di proposte a costo zero, in sostanza delle porte lasciate aperte per una stagione diversa da far vivere alla città ». De Luca si è poi soffermato sugli obiettivi di eventuali project financing che «potrebbero essere utilizzati come strumento anche per rispondere alle emergenze abitative». Infine, «l’oculatezza che oggi si vuol prendere come giustificazione per i tagli e i risparmi sulle mense scolastiche, avrei voluta vederla applicata anche in passato in tante occasioni di sperpero del denaro pubblico».
Marco Cecconi (FdI) «Questo Documento unico di programmazione – ha detto nel suo intervento Marco Cecconi – è tutt’altro che un documento ‘unico’: perché saranno i fatti a riscriverne, già nell’immediato futuro, tante e tante versioni diverse. Per questo abbiamo ritenuto e riteniamo questo documento assolutamente ‘inemendabile’: ovvero, del tutto impermeabile ad atti di indirizzo che aggiungerebbero solo alea, alla tanta che già c’è. Sulle singole aree di intervento, dal governo dell’economia ai servizi, dalle partecipate alla sicurezza, dalle politiche culturali all’ambiente, continueremo ad incalzare la giunta, pur nella sostanziale indifferenza della giunta stessa. Sul futuro del Dup, attendiamo di conoscerne la versione, per così dire, ‘definitiva’, una volta che sarà stato effettivamente aggiornato alla luce delle risultanze citate dell’atto di indirizzo presentato da Cavicchioli».