Terni e l’Angola unite nel festival Karipande

La quarta edizione della kermessse della cultura angolana si svolgerà dal 20 al 23 aprile

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Tre giornate, 35 artisti di livello mondiale e circa 50 ore di workshop che spazieranno dall’Afro tribal al Samba carnaval, all’Afro kuduro fino alla ‘regina’ Kizomba: è la quarta edizione di ‘Karipande – Primo festival italiano della cultura Angolana’. Che si svolgerà a terni dal 20 al 23 aprile all’hotel Garden.

Il programma

I seminari Saranno due i «grandi seminari culturali che costituiranno l’essenza del festival», spiega il direttore artistico Fernando Domingos. «Sabato 22 aprile alle 17.30 sarò il relatore del seminario ‘Angola danza e cultura’ che si svolgerà all’interno di una scenografia che ricalcherà le tipiche riunioni di tribù agolane all’interno della grande capanna chiamata Jango. Mentre domenica 23 alle 11.40, il grande ‘Mestre Petchù’ sarà il relatore di un altro importante appuntamento seminarile dal titolo ‘Carnaval de Luanda’».

Una sorpresa Tra le novità di quest’anno «una sorpresa iniziale, con una rappresentazione della Rebita, una danza di benvenuto di uso e costume in ogni matrimonio e in ogni evento che preveda un importante riunione di persone e rappresenta un messaggio di amicizia, di pace e di fratellanza».

Serate a tema Infine, gli spettacoli di sabato sera offerti dai tanti artisti ospiti e le serate a tema come ‘Tambokenu ku Karipande’, ‘African chic’ e ‘De luxe party red carpet’. «I cibi tradizionali impreziosiranno, poi, l’evento – aggiunge il direttore artistico – che terminerà domenica sera in un grande saluto in costume retrò»

Il festival Fernando Domingos ha voluto divulgare attraverso il ballo, la bellezza della cultura del suo popolo, basata sulla pace e sulla fratellanza. Così sin dalla fine degli anni ’90, la Kizomba è approdata a Terni per poi esplodere, alcuni anni dopo, in tutta Europa. «Il nostro racconto – conclude – parla di ballo e divertimento, ma che affonda le sue ragioni sullo scambio culturale tra popoli che amano la libertà, la pace e l’uguaglianza e che fanno della diversità un valore aggiunto, una ricchezza e un’opportunità».

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