Un ‘tavolo’ per parlare del tema ‘Dal dialogo all’impegno, per un futuro sostenibile della comunità ternana’, organizzato dal centro studi Ezio Vanoni e dall’associazione Pensare il domani: si è tenuto sabato in un hotel cittadino e, durante lo svolgimento, l’attenzione è stata rivolta in particolar modo alla salvaguardia dell’ecosistema, il lavoro, teleriscaldamento e verde urbano.
L’evento
L’iniziativa – coinvolti anche il Cesvol, l’Enne di Narni, PagineSì e Novamont – è stata promosso dall’Avis, rientra nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile 2019 e ha preso spunto dall’enciclica di Papa Francesco ‘Laudato sì’. Ad aprire l’evento la coordinatrice del centro studio Vanoni, Renata Natili Micheli: «Saluto con affetto, Giacomo Porrazzini, che ha voluto la nascita della nuova associazione Pensare il domani. Esprimo gioia, per la nascita di un’associazione nuova, per condividere con le forze politiche e sociali il tentativo di una procedutra nuova che parta dal basso e che dal basso coinvolga la politica».
Il lavoro e il commercio: «Serve rete di collaborazione»
A coordinare il dibattito proprio l’ex sindaco di Terni: «Questa città – ha messo in evidenza – ha perso lavoro e il suo apparato commerciale. Terni ha bisogno di un nuovo sviluppo, che dovrà essere sostenibile. Le condizioni, oggi, ci sono: la sostenibilità è l’elemento di riferimento. Ma per affrontare questa prova, abbiamo bisogno di costruire delle reti di collaborazione: non nella sola Terni, ma in un territorio allargato anche alle zone limitrofe». Gianni Bottalico di Alleanza per lo sviluppo sostenibile ha puntualizzato come ci sia la necessità di «informare e lavorare perché ci sia una nuova visione. Bisogna pensare in una modalità nuova. C’è da fare un discorso particolare pure con le istituzioni. Il tema è capire come far entrare questo argomento nell’agenda politica del nostro paese». Hanno partecipato anche Edo Ronchi della Fondazione sviluppo sostenibile e Fra Riccardo Lufrani, teologo e docente alla Lumsa di Roma.

Ganapini e l’urgenza teleriscaldamento
Su Terni si è focalizzato anche Walter Ganapini, direttore generale di Arpa Umbria: «A Terni – le sue parole – c’è urgenza a fare subito il teleriscaldamento perché c’è parecchio calore che circola in città e bisogna mettere le mani sul verde urbano. La città ha radici importanti nel settore manifatturiero, è il cuore della chimica verde italiana, l’acciaieria diventa la prima a chiudere il cerchio sul recupero delle scorie: l’Umbria, in dieci anni, ha visto aumentare di +2,2 gradi centigradi la propria temperatura. Nei fiumi sta cambiando radicalmente la popolazione ittica». C’è anche una frecciata ai ‘negazionisti’: «Cercano di fare del tutto per farci credere che gli asini volino. La realtà è che dobbiamo fare presto e affrontare i problemi. Un ‘pianeta B’, non c’è».