di S.F.

«La prima volta che siamo entrati qui ci è preso lo sconforto. C’erano persone che dormivano dentro, una situazione igienica devastante e rifiuti». Ad esporsi così è stato martedì mattina il funzionario con elevata qualificazione Carlo Fioretti, il Rup della riqualificazione dell’ex casa del custode Gruber a Terni: ora, conclusa da tempo la sistemazione, è in partenza all’interno il laboratorio urbano di quartiere. Diverse le associazioni coinvolte. In fondo le immagini dello stato dell’arte.
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Il restyling è costato circa 300 mila euro e, come noto, è stato curato da una società dell’Avellinese. Dal 7 gennaio è stato consegnato al patrimonio ed a stretto giro riprenderà ‘vita’: «Era preda di persone e c’era un degrado assoluto», ha esordito Fioretti, nella circostanza accompagnato dall’ingegnere e architetto Linda Stentella. «Da due mesi abbiamo finito e il pulito porta pulito: non ci sono stati più accessi né vandalismi da quando l’abbiamo riconcesso ai colleghi del patrimonio». Bene, ma ora che si fa? In sostanza ci sarà un laboratorio urbano di quartiere con protagonista – è stata citata – il centro sociale Palazzone e non solo. La partita ora è gestita dal funzionario Gianluca Paterni. Ha partecipato al check anche l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Maggi.
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«Ci sarà una rete di associazioni che gestiranno per cinque anni la struttura, con erogazione di servizi. Come la biblioteca di quartiere, un centro famiglie ed un aiuto compiti». Ci sono quattro stanze su entrambi i piani. Debutto in arrivo: «La prima iniziativa – ha spiegato Fioretti – dovrebbe essere un museo temporaneo degli abitanti: una raccolta di foto storiche del quartiere al primo piano per un po’ di mesi. Ci sarà inoltre l’utilizzo delle parti esterne». La Stentella ha aggiunto che c’è stato anche l’adeguamento a livello sismico. In più il rimodellamento delle pendenze e la sistemazione dell’asfalto. L’ex filatura? Storia a sé e più complessa (sotto alcune foto anche di questa parte).