Un anno a Fabio Lucioni e quattro al medico sociale Walter Giorgione. Questa la decisione della prima sezione del Tribunale nazionale antidoping in merito alla positività al clostebol metabolita del difensore – nonché capitano – del Benevento in seguito alla sfida casalinga con il Torino del 10 settembre: tornerà arruolabile a partire dal 15 ottobre 2018. C’è comunque la chance di ricorso entro 30 giorni.

LA SOSPENSIONE CAUTELARE DOPO BENEVENTO-TORINO
Lucioni era stato fermato in via cautelare – ci fu poi la proroga – dal Tna dopo il risultato del controllo antidoping. Nei giorni successivi ci fu la presa di posizione del 30enne difensore e il mea culpa di Giorgione, colpevole di aver somministrato il cicatrizzante ‘fatale’: per lui la squalifica è di quattro anni. Lucioni, ex Ternana, era rientrato in campo tra fine dicembre e gennaio in seguito al termine della proroga.
IL RIENTRO IN CAMPO IN ATTESA DEL GIUDIZIO
Accolta richiesta procura In sostanza il Tna ha accettato la richiesta originaria del pm, vale a dire l’anno di squalifica per il ternano e i quattro per il medico sociale: il dibattito a Roma è iniziato alle 15 alla presenza di Saverio Sticchi Damiani, Eduardo Chiacchio e Vincenzo Sguera, i legali di Lucioni e Giorgione. Il capitano dei sanniti aveva avuto l’opportunità – il suo rientro è coinciso con le prime vittorie in campionato del Benevento – di disputare tre match dopo la scadenza della sospensione cautelare: in Liguria contro il Genoa e al ‘Vigorito’ nei successi su Chievo Verona e Sampdoria.
La nota ufficiale «La prima sezione del Tribunale nazionale antidoping, nel procedimento disciplinare a carico del sig. Fabio Lucioni (tesserato Figc), visti gli artt. 2.1, 4.5.2.1 delle Nsa, afferma la responsabilità dello stesso in ordine all’addebito ascrittogli e gli infligge la squalifica di un anno, a decorrere dal 16 gennaio 2018 e con scadenza al 15 ottobre 2018, così dedotto il presofferto. Condanna il sig. Lucioni al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378 euro».