di Marco Torricelli
Le persone, gli oggetti e, naturalmente, le opere d’arte, si possono guardare o vedere. Dipende. Da chi osserva, da come lo fa e dalle emozioni che può, riesce o, semplicemente, vuole provare.

‘Fauna d’arte’ Capita, capiterà , anche a chi, fino al 18 maggio, si troverà a passare per il palazzo Primavera, a Terni. Al piano terra c’è una mostra. Fotografica. Che poi, insomma, ‘mostra fotografica’ è un modo di dire. Pure parecchio riduttivo. Perché nelle foto di Sergio Coppi – ‘Fauna d’autore’ è il titolo della sua mostra – ci sono emozioni, colori e mezzi toni, sensazioni, contrasti e sfumature, che solo chi è bravo sul serio riesce a trasmettere a chi guarda.
SERGIO COPPI RACCONTA LA SUA ‘FAUNA D’AUTORE’ – L’INTERVISTA

Il tema Perché il trucco è tutto qui. E, a pensarci bene, è pure una roba semplice: basta mettersì lì e osservare chi osserva. Capire quelle che sono le sensazioni che prova e, click, fissarle in uno scatto. Che ci vuole, in fondo? Basta essere Sergio Coppi. Il resto viene facile.