Tanto tuonò. Emanuele Fiorini non è più un politico della Lega. Membro del consiglio regionale dell’Umbria (peraltro in qualità di capogruppo ‘verde’) e di quello comunale di Terni (1.022 voti) – leghista della ‘prima ora’ con il partito a guida Matteo Salvini -, Fiorini sbatte la porta e affida il proprio pensiero ad un comunicato stampa. Resterà comunque all’interno delle due assemblee, nei rispettivi ‘gruppi misti’.
«Lascio la Lega»
«Lascio la Lega, mi sembra che oggi non esistano più le condizioni per andare avanti. I miei elettori – scrive Fiorini – mi chiedono solo di continuare a lavorare sulle priorità di Terni, della conca e del territorio regionale, come ho sempre fatto: la disoccupazione, l’abbandono della città e dell’Umbria da parte dei giovani, il lavoro dei tanti operai delle aziende in crisi, la sicurezza personale, delle abitazioni e degli spazi pubblici, le lunghe liste di attesa delle strutture sanitarie pubbliche, la gestione dei migranti, le condizioni in cui operano le forze dell’ordine e i troppi problemi irrisolti degli anziani e dei poveri. A livello regionale ho ottenuto la modifica della legge sulle case popolari, che adesso tiene in considerazione anche il coniuge separato. Il ‘contenuto’ delle discariche di rifiuti, come quella de ‘Le Crete’ di Orvieto, è un altro tema che mi ha appassionato e continuerà a farlo perché riguarda troppo da vicino la salute dei cittadini, come i molti inquinamenti della conca. Ritengo che alcuni traguardi siano stati già raggiunti dalla giovane giunta del sindaco Latini, che è riuscito a riequilibrare i conti del Comune dopo la triste vicenda del predissesto e il pesante danno economico creato ai ternani dalla precedente amministrazione di sinistra. È stato, questo, davvero un risultato. Lunedì ufficializzerò il mio ingresso sia nel gruppo misto del Comune di Terni, sia in quello della Regione. Da quel momento in poi – aggiunge il consigliere – sarò pronto a votare ogni provvedimento che considererò positivo per Terni e per l’Umbria e continuerò a essere la voce di tutti quei cittadini che hanno invocato, invocano e vogliono il cambiamento e la discontinuità col passato. L’esperienza politica fatta con la Lega e al fianco di Matteo Salvini mi resterà nel cuore, poiché in pochi anni, a livello locale, ho visto crescere un partito dallo 0,6 al 30%. Io c’ero».
Cosa è accaduto
Cos’è accaduto? Non è un mistero che, a seguito della sconfitta del centro destra alle recenti elezioni provinciali a Terni, Fiorini sia finito – a torto o a ragione – sul banco degli imputati, indicato come colui che avrebbe ‘tradito’ l’impegno elettorale e quindi contributo, in forma forse decisiva, ad una débâcle bruciante per l’intera coalizione che sperava in un ulteriore trampolino verso le ‘regionali’ del 2020. Così non è stato e l’arrivo del commissario Barbara Saltamartini a Terni, era stato il segno chiaro che qualcosa di lì a poco sarebbe potuto accadere. Come le stesse dimissioni di Fiorini dimostrano. Interessante sarà capire se sarà l’unico a pagare direttamente per i ‘limiti’ mostrati dal partito di Salvini in alcuni passaggi, anche recenti, a Terni.
Cosa accadrà
Se a livello di consiglio regionale, l’uscita di Fiorini dal partito poco ‘sposta’, nell’assemblea comunale di Terni la fuoriuscita dai ‘ranghi’ rappresenta un’ulteriore grana per l’amministrazione Latini e la coalizione che lo sostiene. Proprio il sindaco, legato a Fiorini che ne ha sostenuto tanto la campagna elettorale quanto l’azione amministrativa e politica, resta probabilmente – almeno formalmente – senza uno dei suoi più stretti ‘alleati’ interni. Ma l’intervento di Roma – nella scelta dell’ormai ex leghista – nasce da una prospettiva che va probabilmente oltre le questioni ternane, locali, e che guarda già con una certa determinazione all’orizzonte sì delle prossime amministrative, ma anche e soprattutto a quello delle elezioni regionali 2020.
Terni
E ora, oltre a quanto detto, assume una consistenza politica non di poco conto il ‘gruppo misto’ nell’assemblea di palazzo Spada. Dopo le ‘perdite’ in Forza Italia – Federico Brizi e Valeria D’Acunzo avevano salutato lo scorso ottobre – ora c’è quella che tocca direttamente la Lega. E il soggetto politico ‘misto’, per forza di cose, non potrà essere ignorato dal primo cittadino, chiamato a fare i conti con una situazione che, in consiglio comunale, appare meno serena di prima.
Opposizioni all’attacco
La prima stilettata, via social, arriva dal capogruppo del Pd al Comune di Terni, Francesco Filipponi: «Dopo le dimissioni dalla Lega del collega Fiorini – scrive – il centro destra ternano rimane formalmente con 17 consiglieri dei gruppi di maggioranza, ovvero il minimo senza il sindaco, dopo appena sette mesi. Finora il consiglio non ha mai affrontato sessioni di bilancio: non oso pensare alle prossime scadenze».
Paparelli: «Da Candiani ‘distrazione di massa’»
«La strategia della Lega Umbra volta a nascondere il fallimento del governo locale e nazionale è di antica memoria e ricorda il ricorso alle cosiddette ‘armi di distrazione di massa’ con evidenti complicità mediatiche, usate nella prima Repubblica per occultare il fallimento politico. Cosa c’è di meglio, per evitare di parlare dell’uscita dalla Lega del consigliere regionale e comunale Emanuele Fiorini (di cui apprezzo il coraggio, nonostante le distanze), fotografia del fallimento del governo di Terni (dopo soli 10 mesi, persi 4 consiglieri di maggioranza, 10 inquisiti per falso, assessori che si registrano tra di loro e con l’assenza di una minima visione e capacità di governo), dove la Lega si è affidata a vecchi arnesi della politica con i risultati sotto gli occhi di tutti? Cosa c’è di meglio per nascondere le divisioni di Bastia, di Orvieto o l’incapacità di agire sui temi della sicurezza a Perugia? Ci pensa il sottosegretario Candiani, con un spot elettorale fake ed insultante per la dignità degli Umbri, proponendo come fosse un opinionista anziché un membro di governo che deve dare risposte concrete ai bisogni dei nostri concittadini, mere analisi strumentali. La buona politica esige politici che forniscano soluzioni: Candiani lei che governa da 1 anno, oltre che perpetrare un ‘furto’ nei confronti degli umbri spostando al nord le risorse per la riqualificazione di periferie come Terni Est, oltre che depauperare ed indebolire le nostre questure, oltre che votare un decreto che produrrà insicurezza, oltre che sbandierare come trofeo qualche centinaio di richiedenti asilo e smantellare il tessuto associazionistico e volontaristico dell’Umbria e del Paese, che garantiva il rispetto dei valori della costituzione, cosa ha fatto per l’Umbria? Nulla».