di S.F.
Otto anni di affidamento in concessione, valore annuo stimato in poco più di 88 mila euro e garanzia per il Comune di avere un minimo – sui dodici mesi, al netto dell’aggio – del 20% per ciascuna entrata sulla base delle tariffe vigenti. I tecnici di palazzo Spada hanno chiuso la stesura del capitolato d’appalto legato alla gara straordinaria per il servizio di accertamento e riscossione coattiva di Tari, Imu, Tasi e molto altro: la giunta ha approvato il documento a poco meno di un mese dall’esposizione in commissione consiliare dell’assessore Orlando Masselli.
IL COMUNE A CACCIA DI 42 MILIONI DI ENTRATE PREGRESSE
Mirino sul recupero. La modalitÃ
Il concessionario si occuperò di accertare e riscuotere la Tari per le annualità pregresse – dal 2015 – e per l’intera durata del contratto; stesso discorso per le luci votive ed i canoni dei mercati. Riscossione coattiva dal 1° gennaio 2019 per quel che concerne le rette e le mense scolastiche, fitti, terreni e fabbricati. Nel capitolato è specificato come si dovrà procedere: «L’attività di accertamento – si legge – delle entrate, tributarie e patrimoniali, consiste nella creazione di una banca dati unificata per tipologia di entrata, analisi approfondita delle posizioni anomale, creazione stampa, postalizzazione e notifica degli atti; nello specifico per le entrate tributarie, l’attività di accertamento deve, altresì, ricomprendere l’importazione di denunce, versamenti, dati catastali e Docfa. La riscossione coattiva delle entrate comunali dovrà essere effettuata mediante ingiunzione».
RISCOSSIONE TARI, I RINFORZI ESTIVI

I pignoramenti e l’espropriazione forzata
Cosa succede se non si paga? Viene evidenziato in un articolo uccessivo: «Decorsi i termini di legge (30/60 giorni) dalla notifica dell’ingiunzione fiscale, senza che sia avvenuto il pagamento della somma iscritta negli elenchi dei contribuenti morosi ed in mancanza di sospensione accordata, il concessionario è obbligato ad attivare le procedere di espropriazione forzata nel rispetto delle disposizioni dettate dalle vigenti norme ordinarie e speciali e a titolo esemplificativo a svolgere ogni attività idonea al recupero del credito tramite procedure cautelative e/o esecutive di fermo amministrativo di veicoli a motore, di pignoramento presso terzi, di pignoramento di fitti e pigioni e fatte salve le limitazioni di legge, di iscrizione di ipoteca e pignoramento immobiliare».
I VECCHI REVISORI DEI CONTI DEL COMUNE: «OCCHIO ALLE RISCOSSIONI»

L’aggio, il 20% al Comune e l’assicurazione
In merito ai corrispettivi del servizio – accertamento – è determinato dall’aggio sul lordo riscosso dal concessionario su ciò che è stato accertato: non potrà essere superiore al 6%. Per il Comune c’è invece la garanzia da parte di chi si aggiudicherà la gara di un «introito, sulla base delle tariffe vigenti, di un minimo annuo garantito stabilito nella percentuale del 20% per ciascuna entrata». Venendo alla copertura assicurativa c’è l’impegno a contrarre per gli otto anni della concessione una «polizza di responsabilità civile con primaria compagnia di assicurazione con un massimale di almeno 1 milione di euro per danni a persone e di almeno 500 mila euro per danni a cose, escludendo il Comune di Terni da ogni e qualsiasi responsabilità civile e penale connessa».
NEL MIRINO ANCHE L’IMPOSTA DI SOGGIORNO
La sede che deve piacere e la risoluzione
Nel capitolato c’è un passaggio anche sui rapporti con l’utenza. Si parla anche dell’ufficio del concessionario: «Deve essere di gradimento dell’amministrazione e la sua collocazione deve avvenire entro sessanta giorni dalla data prevista per l’affidamento». Nelle pagine finali del documento c’è poi la lunga lista di cause che possono portare alla rottura del rapporto, come ad esempio il mancato allestimento della sede provvisoria o definitiva, la manifesta incapacità nell’esecuzione del servizio, la cessione del contratto a terzi e l’utilizzo di personale non adeguato.