Terni, il ‘campo largo’: «Bandecchi confermi le dimissioni. Ma non ci crediamo: è una farsa»

Conferenza stampa del centrosinistra per fare il punto politico

Condividi questo articolo su

Il ‘campo largo’ ternano va all’attacco del sindaco (dimissionario) di Terni, Stefano Bandecchi. Giovedì mattina in Comune i consiglieri della minoranza di centrosinistra, insieme ad esponenti di Pd, M5s, Sinistra Italiana, Partito Socialista, Europa Verde Umbria, hanno fatto il punto politico: tutti auspicano «che Bandecchi confermi le proprie dimissioni». Anche se nessuno o quasi ci crede.

Il segretario comunale del Pd di Terni e consigliere comunale, Pierluigi Spinelli, spera che Bandecchi «confermi le dimissioni, così che Terni possa tornare ad esprimersi e ad avere nuovamente un sindaco, visto che l’attuale si distingue, fra le altre cose, per la sostanziale assenza. Nell’ultima seduta consiliare ci ha detto che in consiglio comunale siamo ospiti e l’impressione è che per lui tutti i ternani siano ospiti. Peraltro le sue dimissioni restano incomprensibili ancorché legate, in base a ciò che dice, a beghe interne ad Alternativa Popolare. Ciò è inaccettabile, non solo per noi ma per tutte le istituzioni che si rapportano con il sindaco e il Comune».

Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Claudio Fiorelli, ha affermato che «il sindaco tratta Terni come un laboratorio e i cittadini come cavie. Un laboratorio che serve a portarlo in Europa o a Roma, mentre qui resteranno solo le macerie con cui dovremo fare i conti noi ternani. Continua fra l’altro a ripetere che per lui il dissesto rappresenta un’opportunità: non starà mica mettendo le mani avanti per traghettarci verso un nuovo deficit?». Il capogruppo del Pd in Comune, Francesco Filipponi, ha parlato di «crisi scellerata, quella aperta dalle dimissioni, che riguarda solo il partito di maggioranza e, come dice Bandecchi, solo i 20 mila ternani che lo hanno votato. Forse gli altri 90 mila vivono in un’altra città e non lo sappiamo». La collega di partito Maria Grazia Proietti ha rimarcato come il sindaco sia «un buon oratore che se mettesse lo stesso impegno per risolvere i veri problemi della città, forse qualcosa otterrebbe. Invece si va avanti a slogan, insulti, nel contesto di una crisi politica legata al suo partito di cui è segretario nazionale. Decida cosa vuole fare perché Terni non ha tempo da perdere ma tanti problemi da affrontare».

Due i consiglieri regionali intervenuti alla conferenza stampa, Fabio Paparelli (Pd) e Thomas De Luca (M5s). Per il primo «Bandecchi, che dice sempre di essere il nuovo e lontano dal ‘teatrino’ dei partiti tradizionali, ha aperto una crisi che somiglia molto a quelle extraparlamentari della prima Repubblica. La sua è una farsa messa in atto solo per cercare visibilità, che peraltro trova puntualmente. Al di là di qualche fioriera e abbellimento, in realtà i risultati raggiunti sono pochi e, soprattutto, le grandi criticità legate alla sanità, alle acciaierie, alla crisi demografica sono tutte lì, senza alcuna risposta». Paparelli ha aggiunto poi che «Bandecchi non è giunto a Terni per caso, ma qualcuno lo ha portato. Mi riferisco in particolare a una certa destra cittadina. Chi ha ‘giocato’, raccolto firme, lo ha votato in parlamento come presidente della Repubblica, fatto cene e pranzi con lui, deve farsi un esame di coscienza». Il capogruppo del M5s in Regione, De Luca, afferma che «nelle prossime ore le dimissioni saranno sicuramente ritirate perché questa è stata una farsa sin dall’inizio. In tutta questa vicenda c’è un silenzio assordante da parte della città che deve affermare chiaramente che noi non siamo lo zerbino di Bandecchi. Sta usando Terni per aprirsi spazi mediatici utili per superare le percentuali da prefisso telefonico previste per Alternativa Popolare alle elezioni europee. Riscontriamo una totale mancanza di senso critico e un totale appiattimento di chi è intorno a lui, nessuno che gli dica di fermarsi. Solo lettere di supplica per farlo restare».

Sono poi intervenuti Federica Porfidi di Sinistra Italiana («abbiamo capito che la nostra sensazione di sollievo post dimissioni era solo un’illusione, l’ennesima pagliacciata che è servita a regolare conti interni, degna della peggiore partitocrazia»), Giuseppe Chianella del Partito Socialista Italiano («in otto mesi questa amministrazione ha dimostrato tutto il dilettantismo possibile, anche su un tema delicato come il trasporto pubblico, con un sindaco che usa le isttuzioni per interessi di partito») e Luigi Nautilli di Europa Verde («Terni non merita lui e lui non merita Terni. La lettera dei ‘suoi’ per farlo restare fa capire quanto servilismo ci sia e che si rispecchia anche nel consiglio comunale dove il capogruppo di AP Verdecchia parla e gli altri restano per lo più zitti e a capo chino»).

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli