Sette anni e mezzo da ‘pastore’ della diocesi di Terni, Narni e Amelia: per padre Giuseppe Piemontese, 75 anni compiuti lo scorso 24 aprile, è giunto il tempo dei saluti. L’annuncio è stato dato dallo stesso vescovo nella mattinata di venerdì, all’interno della cattedrale di Terni, alla presenza delle massime autorità cittadine. Il nuovo vescovo di Terni è monsignor Francesco Antonio Soddu, 62 anni originario di Chiaramonti (Sassari) e attuale direttore della Caritas Italiana. Il suo arrivo è atteso non prima di un paio di mesi.
MONSIGNOR SODDU NUOVO VESCOVO DI TERNI, L’ANNUNCIO (VIDEO)
Chi è
Nato a Chiaramonti (assari) il 24 ottobre 1959, don Francesco Antonio Soddu è stato ordinato presbitero il 27 aprile 1985. Frequenta la pontificia facoltà teologica della Sardegna dove consegue il baccalaureato in sacra teologia e poi la licenza in teologia pastorale. Nel 1997 viene nominato parroco della cattedrale di San Nicola in Sassari, nel 1998 canonico del Capitolo turritano. Nel corso degli anni ricopre diversi incarichi a livello diocesano. In particolare nel 2005 viene nominato direttore della Caritas diocesana e nel 2011 direttore dell’ufficio migrantes. A gennaio 2012 è nominato direttore di Caritas italiana dal consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana che nel marzo 2017 rinnova il mandato per un ulteriore quinquennio.
MONSIGNOR PIEMONTESE TRACCIA IL SUO BILANCIO E PARLA DEL NUOVO VESCOVO SODDU – VIDEO
La lettera del nuovo vescovo ai ternani
Così Francesco Antonio Soddu in una missiva indirizzata alla comunità diocesana ternana: «Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Dio che è in Terni-Narni-Amelia, il Signore vi dia pace. Dal momento in cui sono stato informato che il Santo Padre Francesco mi nominava vescovo della vostra Chiesa, il mio pensiero, il mio cuore e la mia preghiera erano già tra voi. Ora lo faccio con queste semplici parole per salutarvi e così ringraziare insieme Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, il quale non fa mancare al suo popolo i necessari pastori. Rivolgo un saluto affettuoso a monsignor Giuseppe Piemontese dalle cui mani, nella successione apostolica, riceverò l’esercizio del ministero nella nostra Chiesa di Terni-Narni-Amelia. Con lui saluto ed abbraccio i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i diaconi, gli istituti di vita consacrata, le associazioni, i movimenti e le aggregazioni laicali; a tutti mi affido per un ricordo nella preghiera. Saluto e abbraccio tutte le famiglie: mamme, papà e figli; voi siete la cellula della Chiesa ed anche la sua forza. Saluto i bambini, i ragazzi e i giovani, gli studenti, gli adulti e gli anziani, i lavoratori e coloro che faticano a trovare o a ritrovare il lavoro. Una particolare carezza d’affetto ai malati, ai sofferenti nel corpo o nello spirito e a quanti le prove della vita hanno riservato giorni difficili e sono tormentati da solitudine e povertà. Saluto tutti coloro che sono impegnati nel campo delle diverse Istituzioni amministrative e del sociale, insieme ai quali auspico di poter collaborare per il bene comune. Non vorrei dimenticare nessuno, ma avremo modo di salutarci di persona e ‘in presenza’, come si è soliti dire in questo tempo di pandemia, che purtroppo continua ad affliggere il mondo intero. Carissimi, davanti a un così grande compito sento la gravità della responsabilità, ma anche il conforto nella consapevolezza di poterla condividere con tutti voi presbiteri, religiosi e religiose, diaconi, istituti di vita consacrata, famiglie, fedeli laici e con quanti avrò il piacere di incontrare e conoscere, in questo significativo tempo di grazia caratterizzato dal percorso sinodale della Chiesa. Il Signore, mediante il ministero apostolico del Papa, ci affida l’uno all’altro: a noi il compito di far germogliare e coltivare la sua carità in ogni nostro atteggiamento. Affido a Maria Santissima, Madre di Dio e della Chiesa, ciascuno di voi, la mia persona e il mio apostolato. Intercedano per noi e ci benedicano i Santi Patroni Antimo e Valentino, Giovenale, Cassio e Firminia, Francesco d’Assisi e Antonio di Padova; ci guidi e ci sostenga con cuore di padre San Giuseppe, patrono della Chiesa universale».
LA LETTERA DI SALUTO DI MONSIGNOR PIEMONTESE AI TERNANI (.PDF)
Il saluto della Caritas Italiana
Di seguito il comunicato stampa diffuso dalla Carita Italiana dopo la nomina di monsignor Soddu a vescovo di Terni, Narni e Amelia: «Il presidente di Caritas Italiana, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, con la presidenza, il consiglio nazionale e tutti gli operatori, si congratula con don Francesco Soddu, attuale direttore di Caritas Italiana, per la sua nomina a vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, annunciata questa mattina dal Santo Padre. Una nomina che arriva in un anno particolarmente importante che ha visto Caritas Italiana celebrare i 50 anni dalla sua istituzione, e rilanciare il suo servizio pastorale lungo le tre strade indicate da papa Francesco: partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività. Un anno purtroppo segnato ancora dalla pandemia, ma anche ricco di prospettive e di speranze per l’avvio del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, un cammino richiesto da papa Francesco già nel convegno ecclesiale di Firenze del 2015 e che si distenderà nei prossimi anni per sperimentare quali processi possono aiutarci a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirci alla missione. Una prospettiva alta e complessa – spiega Caritas Italiana -, a servizio di uno sviluppo umano davvero integrale per ‘una Chiesa in uscita’, in fecondo e costante dialogo con il mondo. Uniti nella preghiera e nel comune impegno nella diaconia della carità, invochiamo il sostegno e la guida del Signore per il particolare ministero nella successione apostolica, con l’auspicio e la certezza che don Francesco saprà proseguire nel servizio del Vangelo, della Chiesa e dei poveri, promuovendo un’autentica pastorale delle relazioni, capace di ascolto e di inclusione, con lo sguardo verso l’alto e verso l’altro, per rendere la comunità che gli è affidata sempre più pronta a vivere l’ordinarietà a partire dagli ultimi, aperta al nuovo e ai suggerimenti dello Spirito, in grado di contribuire all’avvio di fecondi processi generativi».
