di Fra.Tor.
Il tiglio piantato a dicembre del 2023 nel parco di viale Trento, in ricordo del giornalista Walter Patalocco, non c’è più. Quella pianta, che nei primi giorni di aprile aveva visto spuntare molte gemme, è stata estirpata. Non si sa da chi o perché, sta di fatto che è rimasta solo la targa in suo ricordo e per la famiglia e per i colleghi, che avevano partecipato alla piantumazione, è un ulteriore dispiacere.
Quel tiglio, infatti, era stato piantato dopo la scomparsa di Walter Patalocco, avvenuta il 6 novembre 2023, accanto al ginko biloba in ricordo del collega della redazione de Il Messaggero Dante Ciliani, che se ne andò in pochi mesi nel 2015. Due piante vicine a ricongiungere simbolicamente i due colleghi che per tanti anni avevano lavorato insieme. Ora quel tiglio non c’è più con grande rammarico della moglie Laura, dei figli Alessio e Leonardo e di tutti i colleghi di Walter che sicuramente si adopereranno, quando sarà il giusto momento, per piantarne un altro, nella speranza, questa volta, che venga lasciato libero di crescere e fiorire.
Sull’accaduto è intervenuta, tramite una nota, il consigliere regionale del Pd, Maria Grazia Proietti: «Con grande amarezza apprendo che il tiglio recentemente piantato a Terni in memoria del giornalista Walter Patalocco è stato estirpato e rimosso. Non sappiamo ancora chi siano gli autori, né se si tratti di un atto di vandalismo indiscriminato o di un gesto mirato contro ciò che Walter rappresenta per la comunità ternana, l’impegno civile e giornalistico, l’incrollabile integrità professionale, la libertà di pensiero, l’amore incondizionato per la sua città. Qualunque sia la ragione, condanno fermamente questo atto violento e offensivo, che in un colpo solo lede solo la natura, il bene comune e la memoria di un uomo che ha sempre difeso con passione il diritto all’informazione e la ricerca della verità. Auspico che le autorità competenti facciano piena luce su quanto accaduto. In memoria di Walter pianteremo un altro albero, ciò che ci ha insegnato ha radici fortissime in tutti noi che non potranno mai essere estirpate».