Erano accusati di aver operato per favorire l’ingresso in Italia di alcune decine di immigrati, provenienti da Marocco, Algeria, India e Bangladesh, con la ‘scusa’ che avrebbero lavorato per alcune imprese agricole del territorio, fra Terni e Spoleto. Imprese rivelatesi in realtà – l’epoca dei fatti è il 2020 – non più operative. Per questo tre persone, due imprenditori ed una terza, collaboratore di uno dei due, erano finite a giudizio di fronte al tribunale di Terni.
I tre, martedì mattina, sono stati assolti dal collegio giudicante presieduto da Simona Tordelli. Due di loro – gli imprenditori A.M. di Narni (74 anni) e D.O. originario dell’Albania (41 anni) – sono stati assolti perché ‘il fatto non sussiste’: nei loro confronti l’accusa aveva chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno. Il terzo imputato – M.C. di Terni, 45 anni – è stato invece assolto ‘per non aver commesso il fatto’. A difenderli c’erano, nell’ordine, gli avvocati Lorenzo De Luca, Francesco Mattiangeli e Alessio Pressi. Le indagini sul fatto erano state condotte dalla polizia di Stato.