Terni: «Incidente sottovalutato e polizza ‘inutile’. Faccio causa»

La vicenda ‘assicurativa’ di un ternano e della moglie che un anno fa sono stati tamponati da un’auto

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Una vicenda destinata a finire di fronte al tribunale di Terni. È quella che vede un ternano di 58 anni e la moglie di 53, opposti ad una compagnia di assicurazioni di corso del Popolo, quella presso cui l’uomo ha sottoscritto sia la Rca auto che una polizza infortuni.

Nell’agosto del 2022 i due erano rimasti coinvolti in un tamponamento fra autovetture – il loro veicolo era stato colpito nella zona di San Valentino, a Terni – risolto con il Cid ma seguito da diversi problemi fisici. Tanto che erano stati costretti a sottoporsi ad accertamenti ma anche terapie per le conseguenze patite. Dopo aver affidato la procedura risarcitoria ad uno studio specializzato di Terni, si sono visti riconoscere dal medico legale 9 punti ciascuno. Di contro la loro assicurazione, sette mesi dopo la visita medica, ha riconosciuto ai due risarcimenti per 1.300 (lui) e 900 euro (lei), oltre ai danni subiti dalla vettura e quantificati in 4.500 euro. Il tutto perché, secondo la compagnia, la ‘scatola nera’ del veicolo non aveva registrato un urto forte.

A questo primo elemento di ‘attrito’ se ne è aggiunto poi un altro, ovvero che la polizza infortuni sottoscritta con la stessa compagnia, non ha portato alla liquidazione di alcun danno per le conseguenze fisiche, le diagnosi e le terapie collegate. Da qui la decisione dei due di non versare più le quote della polizza e di andare in causa con l’assicurazione. Ciò, in particolare, dopo la lettera con cui la compagnia lamentava il mancato pagamento delle rate arretrate. Insomma, un guazzabuglio fatto ora di carte bollate. «Non solo la stima di un danno a nostro giudizio di molto inferiore rispetto a quello che abbiamo subito con l’incidente – dice l’uomo – ma anche il mancato riconoscimento di un infortunio e, per giunta, la richiesta delle quote non versate. Ci vediamo in tribunale».

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