Un paziente soccorso in elicottero – si è trattato di un trasferimento dall’ambulanza al velivolo per ragioni di urgenza – a Montebibico (Spoleto) e poi portato da Nibbio al ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia. Un’altra donna, nella mattina di sabato 28 settembre, raggiunta da ambulanza CRI e Nibbio nella boscaglia di Santa Restituta (Avigliano Umbro) per uno shock anafilattico, a seguito di punture multiple di imenotteri, poi portata a Terni a bordo del mezzo a quattro ruote. Casi in cui ci si attendeva che la nuovissima elisuperficie dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni potesse accogliere i primi pazienti nel contesto dell’emergenza/urgenza per cui l’infrastruttura è stata progettata e quindi rapidamente realizzata dall’ospedale. Dopo il taglio del nastro, però, si è ancora in attesa di un passaggio burocratico – spiega il direttore sanitario Pietro Manzi a ‘Il Messaggero-Terni‘ – e così l’elisuperficie, dopo la festa e anche l’atterraggio ‘demo’, è tornata ad essere chiusa con un lucchetto, inutilizzabile. Il manager sanitario spiega che manca ancora l’inserimento della struttura ternana nell’elenco delle elisuperfici italiane, carenza che verrà sanata – spiega a ‘Il Messaggero‘ – a strettissimo giro. Intanto, nelle more, resta operativa l’opzione-avisuperficie ‘Leonardi’, per l’eventuale arrivo dell’elisoccorso a Terni. Soluzione che a breve verrà abbandonata e che impone un tempo di ulteriori 20 minuti circa per portare il paziente dal punto di atterraggio dell’elicottero all’ospedale.
Parla il ‘Santa Maria’
Nella prima serata di lunedì il ‘Santa Maria’ interviene sulla vicenda con una nota, in cui si legge che «in merito alle notizie apparse sulla stampa e onde evitare strumentalizzazioni della vicenda, si precisa che l’azienda ha realizzato la base dell’elisoccorso nel rispetto di tutte le autorizzazioni necessarie. La base stessa è stata autorizzata al volo diurno da parte di Enac. Tutte le operazioni sono state portate avanti nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia. Attualmente – prosegue l’ospedale – la base è quindi abilitata al volo diurno, mentre per il volo notturno, come esposto in sede di conferenza stampa, l’abilitazione avverrà tra qualche settimana. Si ribadisce che la base del ‘Santa Maria’ sarà la prima a livello regionale abilitata al volo notturno». Fin qui l’incipit. Poi, nel merito del problema: «La società di gestione dell’elisoccorso è in attesa del termine delle procedure di tipo operativo, che ovviamente non sono di competenza del ‘Santa Maria’ né della Regione e che nulla hanno a che vedere con l’autorizzazione della base dell’elisoccorso al volo».
Proietti: «Stile Tesei»
Va all’attacco la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, Stefania Proietti: «Annunci e spot, inaugurazioni di strutture non ancora operative pur di gettare fumo negli occhi ai cittadini. Questo – afferma – è quello che sta avvenendo in questi giorni, in cui l’Umbria sta vedendo la presidente Tesei impegnata in una corsa forsennata per il taglio del nastro, nella ricerca spasmodica di far dimenticare agli umbri l’inconsistenza dei suoi cinque anni di governo. Succede così l’inevitabile del momento frenetico, ovvero che la governatrice della destra incorra anche in figuracce fantasmagoriche come quella di Terni: taglio del nastro in pompa magna per l’inaugurazione dell’elisuperficie dell’ospedale, salvo poi scoprire che i malati devono ancora atterrare all’aviosuperficie di Maratta, perché quella struttura appena inaugurata non è ancora operativa. Al netto delle spiegazioni di corto respiro della dirigenza dell’ospedale, sugli ostacoli della burocrazia, resta la macroscopica operazione di marketing costruita sulle spalle di chi pensava che quell’elicottero potesse realmente atterrare in ospedale. Rende l’idea della malafede della destra che prende in giro i cittadini, spacciandosi per quello che non è. Quello che è, è invece una coalizione tutta annunci e zero risultati, con gli unici numeri sicuri che sono quelli che certificano il disastro della sanità, delle liste d’attesa che neanche l’appalto ai privati è riuscito a coprire, e lo stato di salute degli ospedali dove i cittadini si riversano quando non hanno risposte dal territorio. Tesei non solo appalta la sanità ai privati – conclude Stefania Proietti – ma si è anche fatta imporre l’assessore alla sanità dal suo partito romano, perdendo la competenza e la conoscenza del territorio. Serve rimettere al centro la persona, i suoi bisogni e i suoi diritti e il diritto alla salute è quanto di più sacrosanto possa esistere».
Gli interrogativi del Pd
Il capogruppo del Pd al Comune di Terni Francesco Filipponi e Riccardo Brugnetta del forum sanità Pd intervengono con una nota. «Abbiamo atteso il tempo necessario, quello utile a svelare che la bassa propaganda elettorale ha il fiato corto. Non che l’idea che l’azienda ospedaliera si dotasse di un’elisuperficie ci dispiacesse, ma che dopo appena quattro giorni dall’inaugurazione in pompa magna, con il centrodestra regionale e cittadino schierato, compresi consulenti del sindaco e maestranze precettate, si venisse a sapere che, oltre alla mancanza dell’illuminazione, manca anche l’autorizzazione dell’Enac, è veramente ridicolo. Ma perché stupirsi – scrivono Filipponi e Brugnetta -, parliamo di un’opera improbabile di suo, costruita in uno spazio marginale e al vertice di un pendio già oggetto di cedimento, talmente risicato da dover sacrificare il marciapiede, deviare la strada principale di accesso all’ospedale stesso e perdere una cinquantina di posti auto per i dipendenti. Ci si domanda cosa succeda quando arriverà ‘Nibbio’, se si blocca l’accesso all’ospedale e magari al pronto soccorso e per quanto tempo, se ‘Nibbio’ potrà arrivare di notte per davvero, dato il livello di inquinamento luminoso della città. Non è che il tema non se lo fossero posto nel tempo ‘quelli di prima’, ma rispetto a progetti molto più strutturati, Enac aveva negato l’autorizzazione. Ora, in presenza di un centrodestra ‘aviatorio’, tutto sembra tornare, anche che l’elisoccorso regionale, un vero manifesto ideologico con cui si tenta di colmare le vistose lacune nella gestione della sanità umbra, passi da 1,2 milioni di euro a oltre 4 milioni annui e si tenti di dimostrare che il costo unitario degli interventi si abbassa utilizzando ‘Nibbio’ in situazioni spesso incongrue. Quello che sta succedendo – proseguono i due esponenti del Pd – è sufficiente per dimostrare che il re è nudo, che non se ne può più di nuovi ospedali pronti in 5 anni da realizzare in un posto dove non entra neanche un’elisuperficie, di stadi e cliniche immaginari, con cui intortare presidenti pro-tempore della Ternana e che è ora di finirla di trattare i cittadini ternani, ora tanto bene anche preziosi elettori, come degli sprovveduti».
Anche la polizia Locale (associazione)
Sul tema interviene l’associazione polizia Locale d’Italia, sezione Umbria (presidente è David Rugeri, segretario Stefano Cari): «Apprendiamo con profondo rammarico – scrivono – che l’elisuperfice dell’ospedale di Terni, inaugurata in pompa magna con tanto di atterraggio dell’elicottero la scorsa settimana alla presenza di numerosi amministratori regionali, mancherebbe ancora delle necessarie autorizzazioni per esercire. Magari la stessa fretta profusa nell’organizzare l’evento proprio a ridosso della campagna elettorale regionale, con le relative limitazioni in materia di comunicazione istituzionale e di propaganda politica, poteva essere impiegata anche per l’approvazione della legge regionale di riforma della polizia Locale. Ormai però è stata fissata la data delle elezioni regionali ed il tempo per approvarla, ahinoi, è scaduto. Ci faremo portavoce delle istanze della nostra categoria – concludono Rugeri e Cari – coi nuovi inquilini di palazzo Cesaroni con la speranza che, questa volta, vengano finalmente riconosciute».