
«La dgr 1399 del 28 dicembre 2023 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera umbra ha sancito il definitivo depotenziamento delle strutture ospedaliere pubbliche. Altro che aumento, gli unici posti letto in più sono i 20 ottenuti grazie al governo Conte con il dl 34/2020, per un totale di 58 a livello regionale. Nessun regalo della giunta Tesei che toglie 22 posti letto a Spoleto, 13 a Narni e 30 ad Amelia. Tagli che sono andati a colpire direttamente il pronto soccorso di Terni dove la situazione è insostenibile. Una presa in giro bella e buona, come il progetto clinica-stadio che non impone a nessuno di impegnarsi nella costruzione dell’impianto sportivo, mentre si continua a favorire la sanità privata a discapito di quella pubblica, specie nell’Umbria meridionale». Luca Simonetti, così come tutto il Movimento 5 stelle di Terni, va all’attacco dell’amministrazione Tesei sul fronte sanitario. La conferenza stampa dei pentastellati si è tenuta giovedì mattina presso lo spazio Bloom. «La clinica abbinata al nuovo stadio – ha aggiunto Simonetti – è stato il ‘cavallo di Troia’ che ha consentito all’assessore Luca Coletto di fare macelleria della sanità dell’Umbria sud. Fra l’altro la delibera sul riordino è impugnabile, se non altro perché si parla di province quando questo è un concetto che in sanità non esiste, esistono invece le Usl. Ad oggi la realtà, peraltro, è di continua discesa di servizi e prestazioni. L’ospedale di Terni scoppia e il suo pronto soccorso è un campo di battaglia: se va bene, si resta 24/48 su una barella poi si viene trasferiti in qualche corridoio». Parole a cui hanno fatto eco quelle del capogruppo del M5s in consiglio comunale, il cardioanestesista Claudio Fiorelli: «La narrazione della maggioranza di centrodestra in Regione si scontra ogni giorno con la realtà dei fatti. Al di là della presa in giro degli 80 posti in più, c’è una carenza di personale spaventosa. A Terni i 5 posti ulteriori di intensiva, costruiti nell’ambito del Pnrr, non sono operativi perché mancano gli anestesisti. Io personalmente mi cambio in uno spogliatoio che sta di fatto in un reparto e che toglie 25/30 posti letto: ma senza personale, medico, infermieristico, amministrativo, non sarebbero comunque utilizzabili. Lavorare in una sanità che non dà prospettive di crescita, che costringe a turni massacranti, è impossibile. Anche per questo i professionisti preferiscono andarsene e anche io ci sto riflettendo». «I professionisti scelgono di andare a lavorare per i privati perché hanno stipendi e prospettive migliori – osserva il capogruppo in Regione, Thomas De Luca -. E tutto ciò ha una spiegazione: abbiamo tolto fondi al pubblico per darli ai privati, che oggi sono più forti ed hanno un potere contrattuale superiore». Più in generale: «Sembra esserci un accanimento sull’Umbria meridionale. Il sindaco di Spoleto Andrea Sisti ha annunciato che impugnerà la delibera regionale di riassetto e spero che anche altri lo facciano. Secondo me Bandecchi non lo seguirà perché, se ci fate caso, non attacca mai la Tesei: c’è un accordo politico e sono pienamente in linea sullo smantellamento della sanità regionale. Come Movimento 5 stelle proporremo la fusione di azienda ospedaliera e Usl, basata su un’integrazione ‘orizzontale’». Infine: «Alle alte specialità dell’ospedale di Terni accadrà quello che sta succedendo all’ospedale di Spoleto con il terzo polo: perdita delle eccellenze, nel caso di Terni in favore di Perugia e nel caso di Spoleto in favore di Foligno, per un disegno assurdo di chi amministra la Regione».