di S.F.
Una battuta per spiegare un po’ la complessa vicenda, ben nota ai ternani da anni: «È come andare in ‘guerra’ con una lancia spuntata». Ad esprimersi così di fronte alla I commissione consiliare è stato l’ingegnere Francesco Longhi, il direttore del dipartimento territoriale Umbria Sud di Arpa: il mirino resta sempre sulla 4Fish di via Mercurio e l’eterna problema dell’inquinamento olfattivo. Questione molto tecnica ma, in ogni caso, novità interessanti ci sono. L’azienda a breve presenterà un nuovo progetto legato alla revisione dell’Aua, l’Autorizzazione unica ambientale.
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A palazzo Spada anche l’ingegnere ambientale Caterina Austeri (struttura semplice dipartimentale Arpa Umbria, dipartimento territoriale Umbria Sud), il dirigente ad ambiente e sviluppo economico del Comune Paolo Grigioni e l’assessore Sergio Cardinali. La questione è conosciuta: «Giornalmente riceviamo lamentele dei cittadini per gli odori», l’introduzione del presidente della I commissione Andrea Sterlini. Poi ampio spazio – oltre 10 minuti – a Longhi per gli aggiornamenti del caso: cronistoria della vicenda (dal rilascio originario dell’Aua oltre un quinquennio fa), richiesta di integrazioni, modifiche, revisioni e diffide (nei link sopra le varie tappe). Fino alla situazione odierna.
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«Non era mai stato chiesto un piano di ricaduta per gli odori – ha ricordato Longhi – e la presa d’atto della Regione Umbria c’è stata nel novembre del 2022 e nell’agosto del 2022 ci fu la diffida perché l’azienda non aveva soddisfatto le richieste. Poi hanno ottemperato». Dopodiché ulteriore diffida nel giugno 2023 e situazione di nuovo sistemata in termini di legge a stretto giro. Sì, perché come specificato dall’ingegnere di Arpa Umbria, la 4Fish «ha sempre rispettato la concentrazione in termini di legge» per l’impatto odorigeno. «Ma il problema è rimasto». E di che tinta considerando i continui sos dei ternani, anche da punti distanti rispetto alla zona industriale. Bene, quindi? Longhi ha specificato che la Regione, dopo cinque riunioni tecniche, il 2 luglio 2024 ha emesso la nuova revisione dell’Aua (che è di competenza regionale, l’ente che adotta le modifiche condivise con Arpa e Comune): «Entro il 30 settembre presenteranno un progetto per un nuovo impianto di abbattimento fumi». Motivo? «Nonostante ottemperassero ai valori, la problematica rimane». Focus anche sul vicino carcere che, in sostanza, è stata equiparata ad una residenza. Con imposizione – la conseguenza – alla 4Fish di rispettare un valore più stringente.
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C’è anche altro: «Non producono rifiuti, ma mangimi. In ogni caso, in funzione del loro piano di ricaduta, gli abbiamo imposto dei limiti per il flusso di massa». In questo caso il riferimento è al camino e anche alla velocità dei fumi: «In modo tale che vadano verso l’alto». Storia tecnica. Il senso del discorso di Longhi è che, nonostante non ci sia una norma nazionale sugli odori, l’Arpa ha ‘dettato’ misure più dure per tentare di migliorare la situazione: «Purtroppo per tanti anni l’elemento odore è stato trascurato perché considerato un fastidio, non connesso alla salute. C’è anche il problema a Nera Montoro e quotidianamente siamo impegnati. Per fare una battuta andiamo in guerra con una lancia spuntata. Ma con l’Aua nuova, ripeto, abbiamo imposte misure che la normativa non imponeva. Lo dico da ternano. Speriamo che ciò migliorerà la situazione in particolar modo per la stagione estiva».
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Cardinali dal canto suo ha puntato sull’equilibrio: «La volontà dell’amministrazione è far crescere le attività produttive sul territorio, purtroppo c’è profonda crisi. Servono politiche che agevolino l’arrivo di nuova imprenditoria. Ma ciò non prescinde dal fatto che debbano rispettare le questioni ambientali. Ricordo che l’azienda in questione paga regolarmente e ha assunto i 15 lavoratori del fallimento precedente; è un’impresa che ha 350 lavoratori in tutta Italia ed è umbra. E ha deciso di investire su Terni. Dobbiamo tenerne conto. Nelle scorse ore – ha ggiunto – ho contattato l’impresa: si è resa disponibile a mettere in campo risorse economiche per un progetto utile ad azzerare il problema. Non stare nei limiti, deve azzerare, perché è un enorme fastidio questa problematica». Non solo: l’esponente dell’esecutivo Bandecchi – lo aveva già riportato sui social – ha spiegato di aver contattato un’azienda che lavora proprio sugli odori: «Hanno bonificato un’area di Solofra. In quattro anni abbattuti del 70%, nella zona di compostaggio del 100%. Si sono incontrati tra loro per parlarne. Per quel che ci riguarda cercheremo sempre un punto di equilibrio massimo».

D’accordo anche Orlando Masselli di FdI: «La convivenza tra attività industriali, direzionali e commerciali è complicata. Io abito dentro l’acciaieria – una via a ridosso, ndr – e sono 30 anni che non riesco a farmi fare una barriera antirumore. Ma ci sto. Ed è difficile arrivare all’abbattimento totale», il discorso in generale. «Fare in modo di coniugare l’esigenza industriale con quella di chi lavora e vive in zona. Lo ha detto Longhi: la 4Fish ha ottemperato alle richieste già, un plauso all’Arpa per questo (si uniranno poi altri consiglieri nel ringraziare i tecnici per le delucidazioni, ndr). Auspico che entro l’inverno si realizzino gli interventi». Se ne parlerà ancora.
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