Terni, Melasecche: «In Comune rimborsi sospetti»

Il consigliere di opposizione attacca sui soldi concessi ai suoi colleghi che formalmente sono residenti fuori città

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di Enrico Melasecche

Consigliere comunale di Terni (I Love Terni)

Nella seduta di question time di lunedi mattina, alla interrogazione presentata dal sottoscritto sul tema, l’assessore Falchetti con molta non chalance ha risposto, leggendo pedissequamente la nota che le avevano consegnato i dirigenti, da cui risulta che il Comune sta procedendo al rimborso delle spese ‘effettivamente sostenute’ a quei consiglieri che nei fatti non le hanno per nulla sostenute o che comunque, abitano effettivamente a pochi passi da palazzo Spada.

L’aspetto che emerge con evidenza assoluta ma che alcuni assessori così detti tecnici non riescono evidentemente a comprendere è l’assurdità di posizioni di ridicola burocrazia che prescindono dal buon senso e da quella diligenza del buon padre di famiglia di cui un amministratore pubblico non può non essere dotato.

In sintesi: alcuni consiglieri comunali sono riusciti nella passata consiliatura, non si comprende con quali metodi, ad ottenere vantaggi fiscali eleggendo a propria residenza abituale la casa al mare, pur abitando notoriamente a Terni. Costoro continuano oggi a pretendere di aggiungere, con una certa sfacciataggine, ulteriori vantaggi economici con rimborsi fittizi dichiarando, ad esempio, che ogni volta che c’era un consiglio comunale o una commissione si facevano in auto quattro lunghissime ore di tragitto, dalla dichiarata residenza a palazzo Spada e ritorno.

Tutto questo anche varie volte la settimana, lucrando rimborsi neanche molto esigui se è vero che uno di essi chiede oggi di riscuotere 24mila euro netti che il sindaco ha stanziato appositamente nel bilancio corrente. Nulla quaestio per coloro che abitano effettivamente ad Avigliano o a Montecastrilli, in quanto nessuno contesta la ratio della norma.

Ne consegue che, in base a questa bislacca interpretazione, qualsiasi consigliere o assessore ottenesse la residenza formale nell’appartamento di vacanze sulle Alpi o nel mare di Sicilia, avrebbe diritto di ottenere i relativi pesantissimi rimborsi viaggi per ogni consiglio o commissione, con oneri assurdi a carico delle casse comunali pur avendo tutti cognizione che tale viaggio esiste solo come parto della fantasia di chi vuol crederci.

Possiedo con mia moglie, roveretana di origine, un miniappartamento in quella città del Trentino, che dista da Terni 550 chilometri e per raggiungere la quale occorrono almeno cinque ore per andare ed altrettante per tornare. Possibile che per dimostrare l’assurdità di come amministra il Pd a Terni (dopo anni di discussioni, articoli di stampa, polemiche e proteste non è minimamente pensabile che il sindaco ed il segretario del partito caschino dal pero su questa vicenda) il sottoscritto sia costretto a cambiare residenza chiedendo per assurdo rimborsi stratosferici per dimostrare l’incompetenza politica ma anche amministrativa di chi ci governa?

Purtroppo il buon senso non è di questa giunta e di una politica lontanissima dalla saggezza popolare della gente comune. Esistono peraltro soluzioni alternative sol che le si voglia percorrere.

Sorge spontanea allora la domanda: poiché fra coloro che pretendono ancora questo trattamento da nababbi vi sono ex consiglieri che il sindaco ha voluto ricandidare a suo sostegno nelle ultime elezioni comunali, alcuni dei quali hanno avuto rinvii a giudizio per comportamenti molto gravi, non è che in questo atteggiamento pilatesco, si fa per dire, rientrano valutazioni di consonanza politica ed omertà amicale?

Riuscirà l’atto di indirizzo da me presentato e sottoscritto anche da M5S, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto, in sostanza una censura a sindaco ed assessore, a dirimere in consiglio comunale la scottante vicenda?

Chiedo anche che quel danaro venga utilizzato per dare sostegno alle centinaia di famiglie che non riescono a pagare luce, acqua e gas per soddisfare i bisogni più elementari della quotidianità.

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