«Quando le cose non funzionano, è giusto dirlo. Ma è giusto sottolineare anche ciò che va bene. Io ho vissuto nel tempo diverse esperienze in ambito sanitario, all’ospedale di Terni. Non tutte positive. Ma l’ultima è da rimarcare per la professionalità e la qualità che ho riscontrato direttamente, merito dell’impegno di chi lavora ma anche dell’organizzazione». A parlare è una donna ternana la cui madre – 91 anni – è stata ricoverata per circa una settimana nel reparto di geriatria del ‘Santa Maria’. Tutto è partito con il trasporto dell’anziana al pronto soccorso: «Ecco – osserva la figlia – lì ho incontrato un contesto pesante, di grande disagio per tutti. Non dovuto all’impegno del personale che si spende ogni giorno, ma ad altri fattori generali e organizzativi che mi fanno dire che a volte la situazione è disumana». La paziente 91enne è stata poi trasferita per mezza giornata, in appoggio, presso un reparto del nosocomio e quindi, definitivamente, nella geriatria. «Nel tempo avevo sentito storie e racconti di una geriatria come ‘parcheggio’ di anziani, senza le necessarie e minime attenzioni. Invece – osserva la donna – ho trovato tutt’altro. Dal portantino all’Oss, alle infermiere ai medici, fino al primario dottor Carlo Mattioli, solo disponibilità, organizzazione, efficienza e umanità. Merito di chi dirige la struttura, senz’altro, e di chi ci lavora. Mia madre, che è anziana ma lucida, mi ha confermato che l’assistenza, di fronte alle richieste che un malato può avanzare, è sempre stata accurata e rapida, di giorno così come di notte. Mi sento di parlare di ‘eccellenza’ dell’ospedale di Terni». Mercoledì la signora verrà dimessa: «E anche in questo caso mi hanno avvertita per tempo dal reparto, dicendomi che avevano prenotato anche l’autoambulanza e che avevano avvertito anche la casa di cura dove alloggia mia madre, del fatto che sarebbe tornata. Il ‘Santa Maria’ non sempre funziona così, mi rendo conto, ma quando accade è bene sottolinearlo».