Terni, Monte Argento: arrestato il piromane. «Sono stato io e sono pronto a rifarlo»

I carabinieri forestali hanno preso il responsabile del vasto incendio scoppiato giovedì sulla collina alle spalle di Papigno

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Prima hanno capito da dove era partito l’incendio, poi – in base a quanto trovato sul posto e alle segnalazioni – si sono messi alla ricerca del soggetto che nella tarda mattinata di giovedì ha dato fuoco a Monte Argento. Indagine lampo, quella condotta dai carabinieri forestali – comando stazione di Terni coordinato dal maresciallo capo Pino Torrigiani, del Nipaaf di Terni con il tenente colonnello Elena Candela ed il supporto della pattuglia del comando stazione di Ferentillo – che si è conclusa con l’arresto di un 60enne originario di Roma, senza fissa dimora. Interrogato, ha ammesso di essere stato lui ad appiccare il fuoco, in preda ad un istinto di piromania, e di essere pronto a rifarlo.

Lavoro coordinato

L’incendio, che a conti fatti ha distrutto 4 ettari di verde, si è sviluppato dalle ore 12.40 circa di giovedì sulla collina alle spalle del cimitero di Papigno e di Campomicciolo. Mentre i vigili del fuoco di Terni – con il supporto di quattro mezzi aerei, tre elicotteri e quindi un canadair – e il personale dell’Afor, oltre ad alcuni generosi volontari, erano duramente impegnati dalle operazioni di spegnimento, i carabinieri forestali si sono messi al lavoro. Intanto per capire da dove fosse partito: un tratto di strada bianca sul retro del cimitero e a pochi metri dall’inizio dell’area boscata, dove c’erano evidenti tracce di un bivacco.

Trovato e interrogato: la confessione

Fra i testimoni, poi, c’è chi ha prontamente segnalato la presenza di un soggetto, visto allontanarsi a piedi da quella zona proprio nei momenti successivi l’inizio dell’incendio. Le ricerche si sono così concentrate in prossimità del cimitero e i carabinieri forestali sono riusciti ad individuarlo e fermarlo. Era il 60enne italiano che, perquisito, è stato trovato in possesso di accendini, candele e materiale – come carte e volantini – facilmente infiammabile. A quel punto è stato interrogato dagli inquirenti – coordinati dal sostituto procuratore Marco Stramaglia – di fronte ai quali ha ammesso le proprie responsabilità. Oltre a ribadire più volte di essere stato lui a far partire l’incendio, spinto da un istinto irrefrenabile di piromania, ha anche affermato di essere pronto a rifarlo.

In carcere

All’esito dell’indagine, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di incendio boschivo doloso e trasferito nel carcere di vocabolo Sabbione, dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’udienza di convalida è prevista per lunedì. Alla mattinata di venerdì il rogo risulta pienamente sotto controllo.

 


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