Un tempo l’estate al parco Rosselli di Terni era fatta di socialità , eventi, spettacoli musicali e di teatro. Da due anni e mezzo – il provvedimento di chiusura del Comune di Terni risale al marzo del 2015 – l’area verde è stata sottratta ai cittadini perché gli alberi che restano sono a rischio caduta, ma anche perché nel sottosuolo ci sarebbero antiche scorie derivanti dalle produzioni siderurgiche dell’acciaieria.
Le siringhe Di fatto il parco, e i frequenti arresti e blitz eseguiti nel corso del tempo dalle forze dell’ordine le confermano, è stato consegnato al degrado, allo spaccio e al consumo di droga. Il quadro attuale, affacciandosi fra le recinzioni di ciò che resta del ‘Rosselli’, è desolante. Lo confermano due buste dell’immondizia blu, appese ad altrettanti alberi e ricolme di siringhe usate e sporche di sangue. Uno scenario da ‘zoo di Berlino’ fatto anche di bivacchi improvvisati e sporcizia.
Il ghetto dell droga Al di là di come la si pensi – se sia meglio avere uno spazio dove chi vuole, può ‘bucarsi’ senza lasciare in giro i ‘resti’, oppure si tratti comunque di una realtà intollerabile – resta un dato di fatto: il parco, un tempo vissuto dai cittadini e dal quartiere, ora è usato per iniettarsi eroina e spacciare. Il tutto a un passo dall’asilo comunale, dalle case, dagli esercizi commerciali di una zona di cui – i residenti sono netti in questo senso – «sembra non fregare più niente a nessuno».
Fantasma di una città La richiesta di maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine è tanto scontata quanto giusta – perché le situazioni di degrado sociale e urbano possono anche peggiorare ulteriormente – ma forse è ora che le istituzioni, Comune in testa, si mettano una mano sulla coscienza, affrontando l’ennesima questione in cui la città sembra cedere il passo al fantasma di sé stessa.