Terni: per il Museo delle armi c’è il ‘link’ con il ministro Crosetto

Il punto sulla realizzazione del progetto in occasione della presentazione del nuovo sito web

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Presentazione ufficiale, giovedì mattina in Bct, per il nuovo sito web dell’associazione Museo internazionale delle armi di Terni (Mialt) – www.museodellearmi.com – che è stato introdotto dal presidente dell’associazione Mialt Pietro Nicoli e illustrato dall’amministrazione di Euromedia, Paolo Luchetti. L’associazione Mialt da anni si batte per la creazione del polo museale in quel di Terni, sulla scorta di una storia – nel segno dell’ex Fabbrica d’Armi, oggi Pmal – che vanta pochi eguali al mondo. Nicoli, oltre a ringraziare la Fondazione Carit che ha finanziato la realizzazione del sito web e l’onorevole Raffaele Nevi per l’impegno messo in campo, ha spiegato che «dietro le armi presenti a Terni c’è la narrazione di una nazione, del mondo intero e della città, delle tecnologie e dell’ingegno umano che ci hanno resi famosi in tutto il mondo. Fra l’altro il fucile che sparò e uccise John Fitzgerald Kennedy nel 1963 a Dallas, fu costruito proprio a Terni». Paolo Luchetti ha spiegato, invece, che uno dei primi obiettivi nella creazione del sito dell’associazione Mialt è stato quello di «renderlo ‘responsive’, ovvero fruibile anche da smartphone. La modalità più utilizzata, oggi, per navigare in Rete. Ci sono tanti contenuti interessanti, alcune vere e proprie ‘chicche’, e vi invitiamo a visitarlo. In un certo senso rappresenta già la parte virtuale del futuro museo che, speriamo, nascerà».

Federighi, Nicoli, Luchetti

La presentazione è stata anche l’occasione per fare il punto sulla realizzazione del progetto del Museo internazionale delle armi. A parlare è stato il vice presidente del consiglio comunale di Terni Raffaello Federighi, delegato dal sindaco Stefano Bandecchi per seguire direttamente l’iter e dare il proprio contributo tecnico e politico. «Abbiamo stabilito un contatto con il ministro della Difesa Guido Crosetto – ha detto -, entusiasta del progetto, a cui abbiamo chiesto di nominare un interlocutore che racchiuda in sé l’autorità militare e politica per semplificare un percorso altrimenti complicato. Presto lo avremo e poi dovremo accordarci su quelli che sono i punti salienti del progetto».

«Muoversi in un contesto che vede più interlocutori, l’autorità militare, la Sovrintendenza, il Demanio, diversi assessorati, senza un coordinamento è quasi impossibile – ha aggiunto Federighi -. La mia delega, forte della manifestazione di interesse ufficiale licenziata dalla giunta comunale in tempi record, va proprio in questo senso. Ora con la ‘copertura’ politica del sindaco Bandecchi, la responsabilità è tutta mia, ‘nostra’ se allargata all’associazione Mialt. Ma ritengo questo obiettivo, la creazione di un Museo internazionale delle armi a Terni, fondamentale per il futuro della città e nel contesto della visione che abbiamo. Quella di un turismo di qualità che possa contare sulle enormi potenzialità, spesso inespresse, del nostro territorio. Fra l’altro la raccolta tecnica delle armi attualmente disponibile, è un vanto di caratura mondiale e la volontà dell’amministrazione comunale è che tutto ciò si realizzi». Quando verrà individuata una figura di raccordo dal ministero della Difesa, «a quel punto – ha aggiunto Federighi – dovremo stabilire la suddivisione delle risorse per procedere con l’operazione e, nodo più complesso, in quali spazi realizzare il museo. Se in quelli resi disponibili 25 anni fa, ampi e con una fruibilità di accesso notevole, oppure, come è stato sottilmente caldeggiato, nei luoghi dove oggi si trova in viale Brin la raccolta tecnica, creando un accesso dedicato dall’esterno. Una possibile chiave, rispetto alle esigenze dell’autorità militare che ha nella raccolta tecnica uno strumento di lavoro e legittime esigenze di sicurezza, è quella di dare vita ad un museo statale la cui gestione venga affidata al Comune di Terni. Ne parleremo». Conclusione suggellata dall’«ad maiora» di Pietro Nicoli.

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