Due anni e quattro mesi di reclusione. Questa la pena stabilita dal gip di Terni, Barbara Di Giovannantonio, nei confronti di un 42enne ternano, imputato – il processo si è celebrato ieri con il rito abbreviato dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla procura della Repubblica di Terni – per il reato di atti persecutori. Reato che, a seguito delle denunce sporte e delle indagini dell’autorità giudiziaria, vede come persona offesa – parte civile nel processo attraverso l’avvocato Daniele Biancifiori – un 54enne ternano, ex marito dell’attuale compagna del 42enne.
Secondo l’accusa, quest’ultimo – in più occasioni fra la primavera e l’estate del 2024, tanto da essere sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento – aveva messo in atto una serie di azioni tali da costringere il 54enne a cambiare abitudini di vita, ingenerando «un grave e perdurante stato d’ansia». Nel merito, figurano minacce – anche di morte – proferite in occasione di incontri fortuiti, casuali, avvenuti in strada, presso un bar, in un parco cittadino. In alcune i queste situazioni il 42enne, oltre agli insulti e alle minacce, aveva lanciato oggetti – come bottiglie, pezzi di legno – contro il ‘rivale’, colpito in un’occasione ma che non aveva necessitato di cure mediche.
Una persecuzione che, per l’accusa – titolare del fascicolo è il pm Giorgio Panucci, in aula la discussione è stata condotta dalla collega Elena Neri che ha chiesto una pena di due anni e sei mesi – era stata messa in atto anche tramite messaggi Whatsapp con provovazioni di vario tipo e appostamenti sotto l’abitazione della persona offesa, in un’occasione anche imbracciando una spranga di ferro. Ora, per l’imputato che è difeso dall’avvocato Mara Provantini, la prospettiva è quella del giudizio d’appello. La parte civile, invece, si è vista riconoscere una provvisionale di 2.500 euro, con la restante parte del risarcimento che dovrà essere stabilita dal tribunale civile di Terni.