Terni, piazza Tacito: si rimette mano ai lecci, ordinanza per l’Afor

Motivo? Forma, sicurezza e decoro. Si agisce ‘fuori periodo’

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Lecci in piazza Tacito, tempo di nuove operazioni a Terni. A sancirlo è un’ordinanza firmata dal sindaco Stefano Bandecchi e diretta all’Afor, l’Agenzia forestale regionale. Motivo? Problematiche da risolvere.

La forma e la sicurezza

Nel documento, in primis, si fa riferimenti al fatto che da alcuni l’amministrazione «ha inteso riproporre la forma squadrata delle chiome cercando di recuperare, per quanto possibile, il disegno originale della piazza». Poi le problematiche: «Gli alberi in questione si trovano vicino ai lampioni della pubblica illuminazione e alle telecamere di video sorveglianza messe in opera dall’amministrazione comunale, e le chiome se non potate oscurano gli apparati tecnologici citati costituendo pericolo per la sicurezza della circolazione stradale e per la pubblica e privata incolumità». C’è da potare in quanto i lecci «sono stati oggetto di erronei interventi di potatura, tipo la capitozzatura, che associati ad uno stato di abbandono di interventi di conservazione hanno portato irrimediabilmente ad una condizione fisiologica tale da esporre a notevole rischio per l’incolumità pubblica». Dunque occorre il contenimento per ridurre lo sviluppo dei rami ed il pericolo di distacco.

Il periodo

I lecci sono tutelati e in teoria la potatura dei rami è consentita da ottobre a marzo. Tuttavia l’attività deve essere prevista quanto prima «al fine di limitare/eliminare le problematiche sopra descritte e pertanto non possono essere procrastinati al mese di ottobre». Gli interventi dovranno «essere eseguiti in totale sicurezza e lo smaltimento della risulta, proveniente dagli abbattimenti dovrà essere effettuato tenendo conto della normativa vigente in materia. Ogni danno che si dovesse cagionare nel corso degli interventi sarà a totale responsabilità dell’Afor». Movimento in arrivo. Firma Bandecchi, il responsabile del procedimento è invece la posizione di elevata qualificazione Federico Nannurelli.

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