
Annuncio, polemiche, ‘barricate’ e proteste. Ora il momento – atteso da qualcuno, temuto e non voluto da altri, come da prassi a Terni in queste circostanze – è arrivato: lunedì e martedì in viale Borsi si cambia. Motivo? Il Comune ha deciso di tirar giù 36 esemplari di pini lungo una delle principali arterie della prima periferia della città. Coinvolta nel procedimento anche l’Afor, l’Agenzia forestale regionale. Giocoforza ci saranno cambiamenti temporanei per la viabilità.
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La modifica
A palazzo Spada è stata firmata una specifica ordinanza per l’operazione. In sostanza è previsto – ambo i lati, dall’incrocio con via Battisti/Pinturicchio – il divieto di sosta con eventuale rimozione forzata e lo stop alla circolazione per tutti i veicoli lunedì 22 e martedì 23 agosto dalle 6 alle 15. L’intervento era stato annunciato a metà luglio dal vicesindaco Benedetta Salvati: dopo l’abbattimento ci sarà il reimpianto di nuove alberature quali lecci, aceri e carpini con radici non superficiali. Palla in mano alla direzione lavori pubblici. Polemiche assicurate. O meglio, destinate a proseguire. D’altronde era già accaduto nel 2015 per la stessa zona.
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Esposito e sit-in
Sulla questione, venerdì sera l’ambientalista Pierluigi Rainone – via social – ha annunciato che verrà depositato un esposto alle procure di Terni e Perugia in merito all’abbattimento dei 36 pini: «Il nostro legale lo ha definito nei minimi dettagli. Ad oggi – afferma Rainone – non c’è nessuna evidenza della pericolosità dei pini e la perizia effettuata, non ha visto l’utilizzo di mezzi strumentali idonei». All’orizzonte – quello di lunedì mattina – c’è una anche una protesta ‘fisica’: «Invito tutti a venire lunedì mattina in viale Borsi, dalle 7 in poi, per un sit-in di protesta contro gli abbattimenti. Le voci dei ternani contrari a questo ennesimo scempio ambientale devono essere ascoltate. A Terni si muore come mosche di tumore e di altre patologie neurodegenerative: è ora di dire basta».