C’è una «possibile illegittimità nell’affidamento degli incarichi di reggenza del Comune di Terni, nonché un ennesimo spreco di risorse pubbliche»: a dirlo è il consigliere comunale del gruppo misto, Emauele Fiorini, in merito agli incarichi dirigenziali temporanei – cioè fino alla data di assunzione in servizio del vincitore della relativa procedura concorsuale – decisi a decorrere dallo scorso 1° maggio dal sindaco Leonardo Latini. Nel mirino sono finite in particolare le nomine del funzionario amministrativo Cataldo Renato Bernocco della direzione affari istituzionali e generali, del funzionario amministrativo Stefania Finocchio della direzione attività finanziarie, al funzionario amministrativo Marco Fattore della direzione pianificazione territoriale-edilizia privata, al funzionario tecnico Mauro Manciucca della direzione ambiente.
Le questioni
Fiorini ha inoltrato un’interrogazione urgente per avere dei chiarimenti, sottolineando come «il commissario straordinario Antonino Cufalo, con apposita direttiva al dirigente della direzione personale organizzazione, nel marzo 2018, avesse dettato tempi certi per le procedure di concorso avviate e stabilito che, comunque, la decorrenza infruttuosa dei suddetti termini avrebbe comportato la decadenza ex officio delle due reggenze attribuite a Stefania Finocchio e a Marco Fattore, reggenze successivamente revocate dallo stesso commissario». Il consigliere comunale vuol inoltre sapere «quali provvedimenti il sindaco intende adottare, tenuto conto del considerevole lasso temporale durante il quale si protraggono le reggenze che vengono conferite dal 2017, del carattere eccezionale, straordinario e temporaneo dell’istituto della reggenza». Lo stesso Fiorini domanda anche «perché l’amministrazione non abbia provveduto ad individuare i dirigenti mediante la procedura indicata dal ministero dell’interno e infine come intende comportarsi l’amministrazione in riferimento ai conflitti di interesse che potrebbero presentarsi nel momento in cui i funzionari comunali incaricati delle reggenze senza selezione partecipassero ai concorsi per dirigenti».