Premessa: il ragionamento non è nel merito della contestazione. E dal merito della contestazione – il veicolo multato si trovava in divieto di fermata e con un permesso ‘garage’ scaduto da un anno – la polizia Locale non può prescindere. La riflessione è più ampia e attiene le linee di condotta dal punto di vista delle sanzioni, specie in questa fase e specie verso chi lavora, sul territorio. Tema che anche di recente ha visto invocare da più parti, anche da qualche rappresentante istituzionale, una ‘stretta’: eccola, forse, la ‘stretta’. In pratica il Rendez Vous, noto locale di piazza San Francesco, sabato sera poco dopo le 20 si è visto sanzionare l’auto ‘aziendale’, quella deputata alle consegne, parcheggiata di fronte al bar, dagli agenti municipali. Un verbale corposo – «160 euro in tutto, ma non abbiamo firmato» – che ha mandato su tutte le furie i titolari. Quindi la riflessione: «Il nostro, come altri locali – spiegano dal Rendez Vous – in questa lunga fase problematica, lavora anche e soprattutto con le consegne a domicilio. E l’auto che utilizziamo, deputata a tale servizio, si trovava di fronte all’attività, pronta a partire ogni 10 minuti come quasi tutte le sere, per portare a casa della gente ciò che viene ordinato. Insomma, cerchiamo di lavorare. Bene, tre vigili, a quell’ora e quando l’auto non dava davvero alcun fastidio, questa sera (sabato, ndR) ci hanno fatto un verbale. Che ci la lasciati basiti. Perché uno si spacca in quattro, ha a che fare con le limitazioni, non può ‘sgarrare’ neppure 5 minuti in chiusura, insomma cerca di restare a galla, e poi si ritrova questi ‘aiuti’. Ma insomma, la polizia, le istituzioni, da che parte stanno? Fra l’altro il nostro, come altri locali, sono sul sito web del Comune nell’elenco di chi effettua consegne. Permettete che uno veda la contraddizione? Già le cose vanno male, perché allora concentrarsi, accanirsi direi, su chi lavora e cerca di fare il possibile per sopravvivere? Non ci siamo, la linea, se è questa, non ci piace proprio».