Terni, rendiconto 2021: avanzo da 70 mila euro L’alert’ dei revisori sul post dissesto

Confronto in arrivo in commissione e consiglio: le raccomandazioni del collegio dei revisori. Pressing su alienazioni e accantonamento risorse

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di S.F.

Carlo Ulisse Rossi

Utile d’esercizio per il conto economico di poco superiore ai 4,5 milioni di euro, avanzo di amministrazione nell’esercizio 2021 di 70 mila euro e patrimonio netto al 31 dicembre che, rispetto al 2020, vede un incremento di 2,7 milioni. Sono alcune delle cifre principali che emergono dal rendiconto di bilancio 2021 del Comune di Terni, approvato l’8 aprile scorso e pronto ad essere discusso in commissione consiliare ed in consiglio per il via libera dell’assise. Non mancano le raccomandazioni e le indicazioni dell’organo di revisione composto da Carlo Ulisse Rossi, Fiorella Pezzetti e Roberto Frasca. In particolar modo per il dissesto e ciò che potrebbe accadere alla chiusura della gestione della fase di liquidazione a favore dei creditori.

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La non coincidenza e la rilevazione

Si parte da un fatto noto che si trascina da tempo. Vale a dire l’impossibilità di parificare il conto per l’esercizio 2021 con il tesoriere comunale, Unicredit: il nodo resta quello del fondo di cassa iniziale e finale per i provvisori 2018 e 2019 in riferimento agli addebiti di interessi passivi. La differenza tra i fondi cassa è di poco superiore al milione di euro. Se ne parlerà ancora. In generale le rilevazioni contabili e finanziarie – viene specificato nel maxi documento da centinaia di pagine – danno come risultato un utile al netto delle imposte Irap di 4,5 milioni: «Il consiglio comunale è chiamato in sede di approvazione delle risultanze dello stato patrimoniale e del conto economico a decidere in merito alla destinazione del risultato di esercizio. A tal proposito, poiché – si legge – il fondo di dotazione rappresenta la parte indisponibile del patrimonio netto a garanzia della struttura patrimoniale dell’Ente, si ritiene opportuno destinare l’utile di esercizio 2021 alla voce ‘risultati economici di esercizi precedenti’, che presenta un valore negativo al 31 dicembre 2021» per 41 milioni 400 mila euro. I debiti di finanziamento di palazzo Spada sono invece pari ad oltre 141 milioni di euro.

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L’avanzo di amministrazione. Il Covid e le entrate

Capitolo risultato di amministrazione. Per la prima volta nell’era Latini – lo si evince dalla tabella riepilogativa – si registra un avanzo: il segno più è per 70 mila euro, mentre nel 2020 si era registrata una perdita vicina ai 2 milioni di euro. L’impatto coronavirus? «L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha provocato una forte contrazione delle entrate. Minori accertamenti – viene messo in evidenza nella relazione generale – ma anche minori incassi, legati appunto al blocco delle attività previsti dai decreti emergenziali. Per evitare che questa situazione penalizzi oltre misura le amministrazioni, l’art. 107-bis, Dl 18/2020 ha introdotto una norma che consente di sterilizzare nel calcolo della media i dati del 2020, sostituendoli con quelli del 2019». Il maxi lavoro sul rendiconto è stato portato avanti in particolar modo dalla funzionaria della direzione attività finanziarie Alessia Almadori.

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Partecipate, mancate asseverazioni e recupero evasione

Sponda partecipate non c’è stata per tutte l’asseverazione da parte del collegio dei revisori in merito alle partite crediti/debiti. Il caso riguarda FarmaciaTerni (mancata riconciliazione dei saldi tra ente e società, focus sui debiti), Umbria Digitale Scarl ( dal 2022 c’è Punto Zero), Terni Reti (causa non riconciliazione sui debiti), Atc Servizi S.p.A. in liquidazione, Sii Scpa, Umbria Tpl e Mobilità S.p.A., Atc Parcheggi srl in liquidazione, fondazione Ceffas, Corsorzio Terni-Narni-Spoleto Tns in liquidazione, il Briccialdi, l’Ente Cantamaggio Ternano. «Il collegio invita l’Ente – è sottolineato – a definire tutti i rapporti creditori/debitori che non riconciliano entro la chiusura dell’esercizio», scrivono Rossi, Pezzetti e Frasca. L’organo di revisione ha poi analizzato il recupero dell’evasione Imu nel 2021 per oltre 2 milioni; per Tarsi/Tia/Tari riscossi residui per 5,5 milioni su un totale di oltre 16 milioni.

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Servizi pubblici, Osl e concessioni garanzie

Capitolo servizi pubblici a domanda individuale: nel 2021 il totale degli accertamenti sfiora i 4 milioni, quasi tutti legati alla cascata delle Marmore (poco meno di 3,5 milioni). Le altre? Gestione sale culturali appena 14.792 euro, asili nido 250 mila, centri sportivi 166 mila e fiere/mercati/servizi annonari 60 mila. La percentuale di copertura tra ricavi e costi è del 121,67%: tutti negativi ad eccezione del parco naturalistico. Passando agli incassi effettuati per conto Osl nel 2021 sono stati quasi 8 milioni di euro ed i crediti del Comune verso l’Organo straordinario di liquidazione ammontano a 22 milioni 689 mila euro. C’è come di consueto spazio anche per l’analisi dei tempi generali di pagamento del Comune: l’indicatore di tempestività si ferma a quota 25,43 giorni sulla base di 8.398 fatture per un valore complessivo di oltre 32 milioni di euro. Ci sono poi le concessioni di garanzie per 6,4 milioni di euro: riguardano Piscine dello stadio srl per 5,8 milioni e l’associazione sportiva Terni Est per 600 mila euro. Si tratta di fideiussioni. I debiti fuori bilancio riconosciuti nel 2021 sono per 102.512 euro.

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Le raccomandazioni ed il post dissesto

Sono molte le raccomandazioni del collegio dei revisori dopo aver analizzato la corposa documentazione. Riguardano sia il dissesto che altre tematiche, come ad esempio la «riduzione dei tempi di verifica e controllo delle dichiarazioni e degli incassi dei tributi e delle entrate extra tributarie, al fine di poter emettere tempestivamente gli avvisi di accertamento e svolgere più efficacemente le conseguenti attività di recupero dell’evasione e di incasso dei crediti», il «costante aggiornamento e monitoraggio gestionale delle società e degli organismi partecipati dell’ente e definire le riconciliazioni dei saldi entro l’esercizio in corso», l’invitare «le società che hanno depositato le certificazioni dei crediti/debiti  non sottoscritti dal proprio organo di controllo a sanare tale adempimento», il monitoraggio «costante dello stato del contenzioso dell’ente in corso, in particolare per le posizioni di possibile soccombenza, al fine di valutare in maniera puntuale la costituzione di un apposito fondo, ed il ricorso allo stesso fondo in caso di utilizzo nella circostanza degli eventi, ed ovviare altresì ad eventuali  futuri debiti fuori bilancio», il «monitoraggio costante dei crediti dell’ente al fine di evitare di incorrere nell’istituto della prescrizione», il dover «dare impulso alla vendita del patrimonio immobiliare dell’ente inserito nel piano delle alienazioni al fine di trovare risorse da destinare alla massa passiva derivante dal dissesto», il fatto che «l’analisi dei parametri deficitari evidenzia una maggiore rigidità di bilancio, attribuibile sostanzialmente alla diminuzione delle entrate» e soprattutto l’invito all’amministrazione di «persistere nell’azione di accantonamento di risorse per fronteggiare l’eventuale e probabili criticità derivante dalla chiusura della gestione della fase di liquidazione del dichiarato stato di dissesto». Il trio di revisori infine sottolinea il «miglioramento della situazione finanziaria dell’ente, rilevabile anche dal risultato della cassa al 31 dicembre 2021, che segna un netto miglioramento rispetto al precedente esercizio e del miglioramento del risultato di amministrazione». Confronto in commissione in arrivo.

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