di Fra.Tor.
Nell’ambito degli eventi in programma per il Giubileo della misericordia, sono inserite anche le celebrazioni per la festa del patrono di Terni San Valentino e il vescovo Giuseppe Piemontese ha voluto fare un po’ di chiarezza in merito, appunto, al caso-San Valentino.
Gli spazi «Lo scorso anno ho avuto modo di osservare le celebrazioni del patrono di Terni San Valentino e posso dire di essere rimasto un po’ perplesso e di aver ravvisato alcune esigenze di carattere pastorale, ecclesiastico e civile», ha spiegato il vescovo Piemontese. «La prima cosa che ho potuto osservare è stata la mancanza di spazi. Troppe persone sono state costrette a rimanere fuori dalla basilica di San Valentino durante la celebrazione eucaristica. Il legame tra il Santo e la chiesa locale credo proprio che vada rafforzato perché alla festa dovrebbe essere presente tutta la diocesi e, invece, ho notato poca partecipazione. Forse proprio per la mancanza di spazio?».
La processione Terni, inoltre, «credo sia l’unica città in cui manca una processione per il patrono. Non sono un amante delle esagerazioni, ma anche non fare nulla mi sembra ingiusto. Sento la necessità di avvicinare di più il Santo alla città, con la partecipazione delle istituzioni locali e la possibilità per il sindaco di affidare in preghiera la città al suo patrono. Da queste considerazioni l’idea di rivedere le celebrazioni per la festa». Ma prima di tutto «ci tengo a sottolineare di non aver mai detto di voler portare via definitivamente le reliquie del Santo dalla basilica di San Valentino e di non aver mai pensato di abbandonare il quartiere San Valentino».
L’INTERVISTA AL VESCOVO GIUSEPPE PIEMONTESE – IL VIDEO
Le novità «Precisato questo – ha aggiunto – credo che la cattedrale di Santa Maria Assunta – il Duomo – possa essere il luogo ideale per accogliere tutto questo dando maggiore spazio e opportunità di partecipazione a tutti i fedeli e alle autorità politiche e militari. La mia proposta è quella di trasferire l’urna di San Valentino nella cattedrale il 12 febbraio, mentre per quanto riguarda il giorno della festa, il 14, celebrare il pontificale la mattina a partire dalle 9.30 in cattedrale alla presenza delle istituzioni e dei rappresentanti delle varie città della diocesi. Poi, verso le 11, a conclusione della celebrazione, riportare l’urna nella sua sede, la basilica di San Valentino dove pensiamo di arrivare verso le 12. Una processione grazie alla quale il Santo può attraversare i luoghi istituzionali e le case della nostra città e benedire le famiglie. Con il ritorno a San Valentino si potrà poi continuare la festa con tutte le altre iniziative che che lì sono sempre state organizzate».
Celebrazioni in cattedrale «La mia proposta è già stata accettata dalle autorità politiche e religiose per le celebrazioni del 2016. Ora – ha concluso il vescovo – non rimane che attendere il via libera da parte di una ditta – non locale – incaricata a stabilire se il trasferimento potrà essere o meno dannoso per l’urna del Santo. In caso di risposta negativa le celebrazioni si svolgeranno comunque in cattedrale, ma senza le reliquie». Favorevole la risposta dell’assessore al turismo, Daniela tedeschi, che ha sottolineato come questa idea «sia in linea con i progetti dell’amministrazione comunale nella promozione delle risorse spirituali e religiose del territorio».