di S.F.
Vi ricordate il progetto per vocabolo Sant’Erasmo – Cesi – di cui scrivemmo nel febbraio 2022? Bene, dopo oltre tre anni riemerge con un nuovo passaggio in giunta. A quanto pare ora si può partire dopo un bel po’ di passaggi tecnici-amministrativi.
FEBBRAIO 2022, PROGETTO PER SANT’ERASMO
L’esecutivo Bandecchi ha dato il via libera all’accordo di partenariato approvato dalla giunta Latini il 2 febbraio 2022 e poi riaggiornato successivamente. Con contestuale approvazione del progetto. Cosa prevede? In sintesi la sostituzione dell’arredo urbano esistente in diverse zone di Sant’Erasmo in quanto con «elementi ammalorati e quindi pericolosi si prevede di sostituirli con nuovi elementi scelti perché hanno un impatto minimo sull’ambiente». C’è altro.
La sostituzione dei lampioni esistenti con quelli a fonte luminosa rivolta verso il basso; la sostituzione dei tavoli attuali deteriorati con «gazebo coperti con panca in legno di abete o gazebo scoperti con panca in legno di abete». Poi la manutenzione dei camini esistenti in muratura «con sostituzione della sola parte sommitale in acciaio corten»; la sistemazione della staccionata in legno, l’installazione di colonnine per la manutenzione di biciclette e ricarica, l’impianto di videosorveglianza, strutture in legno a tre posti per la raccolta differenziata, bacheche in legno per parchi, sistemazione delle postazioni barbecue e sostituzione delle panchine.
La zona è delicata dal punto di vista ambientale e il 31 marzo il dirigente Federico Nannurelli – è anche il Rup – ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica semplificata al soggetto proponente, vale a dire l’Asd Acciaio. Ciò dopo che sono trascorsi 45 giorni dalla richiesta di parere alla soprintendenza dell’Umbria, «che non si è espresso». Bene, ed i fondi?
L’Asd Acciaio ha a disposizione un contributo da 287.436 della fondazione Carit per l’esecuzione dell’opera pubblica. Di mezzo ci sono anche diverse indicazioni da rispettare, come ad esempio il divieto «di taglio di particolari specie: tasso, agrifoglio, bosso, tiglio, faggio, farnia, rovere, ontano, alloro e tiglio» ed il fatto che i lavori «siano effettuati al di fuori del periodo riproduttivo della fauna segnalata nel sito che va dal 1 aprile al 31 luglio». La Regione si era mossa con la valutazione di incidenza il 27 giugno 2024 dando parere favorevole. Firmano Nannurelli e l’assessore Giovanni Maggi.