di Carlo Giani
Architetto

Domenica saremo chiamati a scegliere chi dovrà essere a guidare le scelte cittadine nei prossimi anni. Purtroppo il panorama civile e materiale che il vincitore della prova elettorale si troverà davanti non è certo dei più confortanti: una lunga e non ancora terminata crisi economica, la difficoltà del mondo operativo a trovare una nuova collocazione industriale, il lento degrado dell’immagine urbana, tutto condito da un torpore innaturale, oscillante fra il ‘rassegnato’ e ‘l’agonizzante’, mi spingono a riflettere su cosa, uno degli otto candidati, possa mai vincere. In ogni caso colui che rivestirà questo ruolo sarà chiamato a prendere importanti provvedimenti tanto urgenti quanto necessari.
Si percepisce che potremmo assistere ad un cambio radicale di indirizzi e di strategie politiche sostenute dai recentissimi eventi politici nazionali, quasi un ‘redde rationem’ di chi ci ha governato fino ad oggi, magari gettando alle ortiche anche quello che di buono, dal dopoguerra ad oggi, la ‘cultura sociale e politica’ della città ha prodotto. La sensazione che provo è che da lunedì prossimo la città di tutto abbia bisogno tranne che di faide interne o di una ‘notte dei lunghi coltelli’.
Il nuovo sindaco diventi un padre nobile della città, dimentichi per un attimo di appartenere ad una fazione politica, chiami al suo fianco i restanti sette candidati e formi un Gabinetto di emergenza dove prendere le decisioni necessarie, la giunta ed i commissari di Governo le renderanno operative. Leghi l’intera cittadinanza su strategie e bersagli condivisi, Terni ha bisogno di risolvere il lungo elenco di criticità e problemi che tutti abbiamo sotto gli occhi, non certo di affrontare una lunga fase di transizione.
Si trovino formule di collaborazione fra pubblico e privato che, alla luce del sole, rilancino tutti i comparti economici, si risolva il problema del decoro cittadino e si impostino i necessari correttivi di una migliore qualità della vita. Credo che solo lo sforzo congiunto di tutte le forze politiche e sociali cittadine, sia in grado di ottenere tutto ciò, non certo alzando muri o barricate. Il nuovo sindaco, segnando la rotta che il suo pensiero gli suggerisce, sia così abile da ‘costringerci’ a remare tutti dalla stessa parte, e domenica vinca il migliore.