Terni, shock Comune: politica scatenata

La richiesta, da parte delle forze politiche di opposizione, è praticamente unanime ed è quella di andare al più presto a nuove elezioni

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«Ancora tre arresti a Terni, per vicende legate all’amministrazione e alla giunta del Sindaco Leopoldo Di Girolamo. Questa volta tocca anche all’assessore al bilancio di Terni Piancenti D’Ubaldi, con lui anche Vincenzo Montalbano di TerniReti e un commercialista. Questa gente non ha ancora capito che sui giornali e nella triste e grave memoria storica della città non ci vanno soltanto i loro nomi e la loro faccia. Queste persone stanno trascinando tutta la città dentro il baratro del Comune e del Partito Democratico. Questa Giunta non può andare avanti, non ci sono i presupposti democratici per poter proseguire una consiliatura oramai completamente delegittimata». Il senatore del M5S, Stefano Lucidi, non ci va leggero.

Stefano Lucidi

«Si torni al voto» Per Lucidi, «le immagini dei blitz delle forze dell’ordine, mesi fa davanti a palazzo Spada oggi davanti a palazzo Pierfelici (assessorato al bilancio) restituiscono una Terni che merita più rispetto. Quel rispetto che dovrebbe dimostrare chi fino ad ora ha tentato solo di barcamenarsi e andare avanti, tra i problemi della città e quelli del proprio partito. Si torni al voto prima possibile, lasciateci scegliere una faccia diversa per la città di Terni.
Adesso Basta. Tutti a casa».

L’INCHIESTA SU PALAZZO SPADA

Enrico Melasecche

«Dimissioni» «Non esistono le condizioni minime di praticabilità politica ed istituzionale. Gli arresti di Piacenti e di altri suoi diretti referenti impongono un taglio netto con le vicende turbolente di questi anni. Si pongono le dimissioni del sindaco perché l’accanimento terapeutico è giunto oltre la decenza», a dirlo è Enrico Melasecche consigliere comunale di ‘I love Terni’. 

La richiesta Melasecche chiede «che venga discussa quanto prima in consiglio ai primi di gennaio, la situazione complessiva che vive la citta, contenente la richiesta di dimissioni del sindaco che non può continuare a far finta di nulla sostenendo che tutto va bene. D’altronde l’aumento dell’Imu e della Tesi, che ha voluto imporre alla citta, deliberato insieme alle altre misure contenute nelle manovre di bilancio, come il taglio di molti servizi, unitamente al degrado generale che inficia anche la sicurezza dei cittadini, impone scelte ormai non più rinviabili. Chiedo a tutti i gruppi di opposizione il massimo della coesione in questa fase delicatissima per la vita della città perché Terni ha bisogno di un’alternanza seria, capace e coraggiosa che sia in grado di portarla fuori da questa palude che ne sta disintegrando il tessuto sociale ed economico e ne sta depotenziano le capacità che pure esistono».

Emanuele Fiorini

«Brutta pagina» Per Emanuele Fiorini, consigliere regionale della Lega Nord, «chi pensava che la giunta Di Girolamo avesse toccato il suo punto più basso dovrà ricredersi. Ecco infatti arrivare la notizia di nuove perquisizioni a palazzo Spada e, poco dopo, la decisione del Gip della misura degli arresti domiciliari per l’amministratore unico di TerniReti, il suo consulente e dell’assessore al bilancio, Piacenti D’Ubaldi. Dopo i milioni di euro di debiti contratti, le inchieste, i primi arresti domiciliari tra cui quelli del sindaco, la bocciatura del piano di riequilibrio, la decisione dell’accesso al fondo di rotazione e il conseguente aumento indiscriminato delle tasse locali ecco un’altra, ennesima, brutta pagina di storia politica ternana firmata Pd».

«Capolinea» Il leghista prosegue: «Mentre nel resto dell’Umbria si discute di come sviluppare i territori e si ottengono dei risultati, la città di Terni rischia di venire scippata del tribunale e di essere marginalizzata dal sistema trasporti umbro a causa dell’inerzia dei suoi rappresentanti politici di maggioranza alle prese con beghe personali e giudiziarie. La città, inserita in un contesto di profonda crisi caratterizzato da imprese che chiudono e un tasso di disoccupazione sempre più alto, non riesce a reagire, paralizzata da una classe politica di centrosinistra arrivata ormai al capolinea, inerme, sofferente, incapace di ogni azione risolutiva. Cosa ulteriormente deve accadere perché possano, finalmente, rassegnare le dimissioni e andarsene a casa?«.

Il deputato di Forza Italia Pietro Laffranco

«Elezioni» Il parlamentare di Forza Italia, Pietro Laffranco, è lapidario: «La giustizia faccia suo corso, intanto elezioni». E poi spiega: «In coerenza con quanto dichiarammo lo scorso maggio, proviamo imbarazzo e dispiacere quando esponenti politici sono coinvolti in indagini giudiziarie, anche perché ciò contribuisce a diminuire la già scarsa fiducia da parte dei cittadini nelle istituzioni e nei suoi rappresentanti. Il caso Terni non fa eccezione e, naturalmente, possibili interessi di parte non condizionano il nostro equilibrato garantismo».

«Nuovo corso» Secondo Laffranco, «al netto di questo, è opportuno che mentre la giustizia fa il suo corso, si restituisca la parola ai cittadini e si voti prestissimo. La complessità della vicenda giudiziaria ternana, i nuovi odierni sviluppi e l’impossibilità di una soluzione credibile su un piano amministrativo del oltreché politico, impongono un rapido ritorno alle urne. Senza dimenticare la maggiore serenità “ambientale” che un nuovo corso amministrativo favorirebbe».

«Non ci sono più giustificazioni» Per il M5S «il giorno dopo aver condannato la città con una manovra folle, l’assessore al bilancio è stato arrestato. Il terzo arresto in sette mesi. Non ci sono più giustificazioni, nessuna scusa, niente più da attendere o aspettare. Occorre fermare l’opera di distruzione della città da parte di un sindaco irresponsabile senza più alcun requisito morale e materiale per continuare a gestire la cosa pubblica. Il gruppo consiliare del M5S Terni, unitamente ai consiglieri regionali del M5S Umbria Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, organizza per questo pomeriggio, venerdì 22 dicembre alle ore 15,00 una conferenza stampa che avrà luogo presso la sala consiliare di Palazzo Spada. Dopo un’attenta analisi relativa agli accadimenti di queste ultime ore, con approfondimenti e rivelazioni inedite sull’approvazione dell’aggiornamento del piano di riequilibrio, dopo aver ripercorso alcune vicende di cui ci siamo occupati nel corso della consiliatura che toccano da vicino i fatti di questi giorni, verranno illustrate alcune imminenti ed eclatanti iniziative che il M5S metterà in campo volte a fermare l’irresponsabile accanimento che la giunta del Partito Democratico sta perpetrando verso la città».

Paolo Crescimbeni

Paolo Crescimbeni «Che i nostri amministratori abbiano una spiccata vocazione al martirio è ormai un dato certo ed incontrovertibile; che in questa loro vocazione, una sorta di suicidio politico collettivo, resti pesantemente coinvolta la città di Terni è invece cosa gravissima che colpisce e travolge tutti i cittadini», si legge in una nota del consigliere comunale Paolo Crescimbeni. «Non vi è chi non veda, pur con l’approccio più ottimistico possibile, che questa amministrazione è defunta da un pezzo. La peggiore amministrazione dal dopo-guerra ad oggi è affondata in un mare di scandali, di inchieste, di lotte intestine e di fallimenti. Se ne sono accorti il Ministero degli interni, la Corte dei conti, la Magistratura penale, le banche, le fondazioni, gli industriali e tutti i cittadini, di destra e di sinistra che siano. L’ultima vicenda, il giorno dopo che il consiglio comunale aveva approvato la bozza del nuovo piano di riequilibrio a mezzo del quale si mungono soldi a cittadini ed imprese per pagare i ‘loro’ debiti fuori bilancio, ha chiuso il cerchio e gli ultimi pezzi del potere locale sono caduti in frantumi. Confidiamo nelle istituzioni preposte e nei vertici del Partito cui questa amministrazione fa riferimento affinché pongano fine a questa agonia ed al soffocamento di una città in tutti i suoi gangli vitali».

Sergio Bruschini

Sergio Bruschini «Oramai più che parlare della situazione giudiziaria del Comune di Terni, bisognerebbe evidenziare il senso di profonda frustrazione che anche come forze di opposizione stiamo vivendo nei confronti della città», si legge in una nota del coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Bruschini. «Il nostro gruppo ha evidenziato ormai da tempo lo scoramento che anche come minoranza si vive per questo stato di precarietà, tanto da domandarsi se a questo punto non valga la pena astenersi anche dal lavoro di opposizione, che stante la situazione può dirsi inutile. Cosa altro ancora può succedere? I consiglieri di maggioranza con quale faccia ancora riescono a sostenere una siffatta situazione? Ormai l’orlo del baratro ci pare superato. Siamo nel baratro». L’amministrazione, secondo Bruschini, «rassomiglia, usando un paradosso, sempre più al recalcitrante generale Paolus durante l’assedio di Stalingrado che si trovò obbligato a resistere al soverchiante nemico per ordine di un pazzo, sacrificando la migliore gioventù tedesca. Si vive un dramma che sta trascinando non più i singoli coinvolti, ma nel gorgo l’intera città».

Francesco Ferranti

Francesco Maria Ferranti «Il gruppo consiliare di Forza Italia, esprime scoramento, un senso di profondo dispiacere per una città che soffre e che sprofonda sempre più nel baratro». Per il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Terni, Francesco Maria Ferranti, «ormai anche soltanto fare l’opposizione su quei banchi è divenuto imbarazzante».

«Annullamento in autotutela» Il gruppo consiliare del M5S torna alla carica post conferma dei domiciliari per Piacenti D’Ubaldi: «Il giorno dopo – sottolineano Angelica Trenta, Patrizia Braghiroli, Valentina Pococacio, Federico Pasculli e Thomas De Luca – aver condannato la città con una manovra folle, l’assessore al Bilancio è stato arrestato. Dai gravi indizi di colpevolezza emersi a seguito delle informazioni diffuse dalla Guardia di finanza chiederemo l’immediato annullamento in autotutela di tutte le delibere riguardanti la vendita delle farmacie e il piano di riequilibrio sulle quali risulterebbero presunte condotte fraudolente intercorse tra esponenti della pubblica amministrazioni e soggetti privati, i quali sembrerebbero essere stati il vero e proprio governo ombra della città. Avevamo denunciato per tempo le pericolose forzature normative attuate dall’amministrazione nella predisposizione dell’aggiornamento del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, di fatto i cittadini ternani sono stati usati come cavie, ma alla luce delle nuove notizie è inevitabilmente compromesso tutto l’assetto del piano. La giunta del Partito Democratico subisce il terzo arresto in sette mesi. Anche in questo caso viene dato ampio risalto a quel senso di impunità che viene descritto reiteratamente fin dall’arresto del Sindaco, ancora inquisito. Non c’è altro da dire, non ci sono più giustificazioni, nessuna scusa, niente più da attendere o aspettare. Hanno distrutto la città e ora se ne devono andare, e di corsa. Ancor più, perché questa tragica situazione si ripercuote su quei tanti dipendenti comunali che hanno sempre lavorato con onestà, per il bene della comunità e la cui correttezza non deve essere messa in discussione. Dimissioni subito, senza indugio, si voti al più presto a maggio. La città ha bisogno di essere liberata, ha bisogno di tornare a respirare e ripensare se stessa. È assordante in questa fase il silenzio dei rappresentanti comunali e regionali di Forza Italia, sempre pronti nei passaggi più delicati della vita politica locale e nazionale a prestare soccorso alle forze di centro sinistra».

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