di S.F.
Togliere fondi per la messa in sicurezza dell’ex convento di Colle dell’Oro per assegnarli al nuovo sottopasso ciclopedonale di via Aroldi, a Terni. Ovvero 250 mila euro in più per coprire l’intero importo del II lotto funzionale e passaggio dal precedente quadro economico di 1 milione 286 mila euro a quota 1 milione 536 mila euro: in estrema sintesi è la variazione di bilancio spiegata giovedì mattina in I commissione ai consiglieri comunale per la proposta di delibera riguardante il nuovo collegamento con l’area del palasport. Curioso scambio tra il dirigente Piero Giorgini e la minoranza su questioni tecniche.
SOTTOPASSO VIA AROLDI: DA 1,2 A 1,5 MILIONI DI EURO PER IL II LOTTO

L’aumento del costo e l’ex convento
Tutto ciò accade perché si è registrato un incremento del costo iniziale di circa il 20%, un po’ come tutte le strutture in via di sviluppo in questa fase. Bene, che fa il Comune dunque? Per coprire l’importo necessario toglie dall’ex convento di Colle dell’Oro e dà al sottopasso: «300 mila euro – ha esordito la vicesindaco Benedetta Salvati – erano nella programmazione triennale delle opere pubbliche per la messa in sicurezza, ne prendiamo 250 mila. La variazione la facciamo perché siamo tranquilli sulla copertura di quei lavori: ci è stata assicurata dall’ufficio della ricostruzione post sisma, lo hanno inserito tra le opere finanziabili per 1,2 milioni nel 2022». Specificato che il decreto di assegnazione di tali risorse ci sarà a dicembre e, in totale, varrà circa 4,5 milioni per l’ex convento. Il primo lotto del sottopasso aveva riguardato lo spostamento dei sottoservizi (acqua, gas, ecc.).
AGOSTO 2022, IL MUTUO VENTENNALE DA 1,2 MILIONI DI EURO

Le critiche tecniche ed il ritardo
Giorgini dal canto suo ha ribadito che l’incremento è dovuto al nuovo prezziario e all’adeguamento dei prezzi. Non sono mancate le critiche di natura tecnica: «Perché ci sono gli scalini centrali quando in genere per i sottopassi c’è una semplice discenderia?», il dubbio di Michele Rossi di Terni Civica. «Ricordo per l’ex convento di Colle dell’Oro le tante segnalazioni della soprintendenza per assolvere all’obbligo in capo al Comune per la conservazione. Mi fa piacere che ci si muova. Ora togliamo 300 mila euro in vista del decreto. Perché nel contempo non fare un intervento sulla copertura del tetto? Siamo in ritardo su questo fatto, ma ben venga la realizzazione». Valentina Pococacio (M5S) ha mirato altrove: «Proposta scarsamente trasparente e le motivazioni per l’aumento non sono dettagliate, c’è una descrizione generica». Da entrambi è partita la richiesta di poter visionare gli atti in questione, non allegati al documento. E di mezzo – nel contempo arriva il rup Federico Nannurelli – c’è anche un problema con il protocollo comunale.
PIANO ALIENAZIONI, SI CAMBIA PER L’EX CONVENTO DI COLLE DELL’ORO

La diatriba tecnica Gentiletti-Giorgini
A metà seduta la parte più curiosa della mattinata. Alessandro Gentiletti (Senso Civico) sposta il problema: «Si realizza questo sottopasso per smaltire il traffico veicolare, sarebbe stato opportuno farlo prima di inaugurare il nuovo centro commerciale. E su quell’area si deve intervenire subito perché ora in viale dello Stadio ci vuole molto». Il dirigente ternano non è granché d’accordo e, talvolta anche stoppando la Salvati al suo fianco, ha voluto rispondere: «Abbiamo occupato l’intera larghezza di via Aroldi lasciando i marciapiedi laterali. Dalla parte del palasport si esce in quota e le scale sono essenziali perché la lunghezza della via non consentiva un’unica rampa. Sono inserite in modo armonico. La viabilità? Ho una sensazione diversa rispetto a Gentiletti, tutto questo ‘dramma’ non lo vedo. C’è un minimo di fila ma sempre scorrevole, ne ho parlato con la comandante – si riferiva a Gioconda Sassi, numero uno della polizia Locale – che è di Roma e ha sorriso. L’intervento non ha la qualità di alleggerire il traffico ma unire dieci ettari di terreno recuperati alla città, così si ‘recupera’ anche il fiume. Dal punto di vista urbanistico è eccezionale tutto ciò».
I FERITI ALL’EX CONVENTO DI COLLE DELL’ORO

Colle dell’Oro. Mirino sul quadro tecnico economico
Giorgini si è dilungato anche sull’ex convento di Colle dell’Oro: «I fondi assegnati con il decreto di dicembre ci consentiranno di fare interventi sostanziosi: faremo sondaggi sulle murature e poi daremo l’incarico ad un esperto di affreschi che ci dovrà indicare come recuperare quelli del refertorio. L’area è fortemente degradata, lo sapete, c’è difficoltà solo per entrare ormai. Una situazione che va monitorata. In prima battuta avremo 1,2 milioni di euro, all’inizio si penserà alla messa in sicurezza e all’intervento su un’ala dell’edificio». Chi non ha mollato la presa è stata la Pococacio: «Io non ho una lira e sono taccagna. Se mi arriva un incremento di spesa da 250 mila euro voglio fare verifiche e valutare il quadro tecnico economico. Non sto mettendo in dubbio – ha aggiunto – il lavoro degli uffici, ma come vi comportate da consiglieri comunali. Sconcertante questa leggerezza». Il dirigente, sollecitato, non si è trattenuto: «Quando c’è un progetto viene validato, usiamo i soldi pubblici come fossero i nostri e ci prendiamo delle grandi responsabilità a livello tecnico perché dopo vengono a cercare noi se si sbaglia. Nemmeno la giunta può entrare nel merito del quadro tecnico. Lo vuol vedere? Bene, ma la storia finisce lì». A dar manforte Nannurelli: «Pago 1.500 euro di assicurazione l’anno con soldi miei per la validazione». Ma quando si inizia? Per ora è stato spiegato che l’appalto va fatto entro dicembre altrimenti «non si parte più». Motivo? Il nuovo prezziario di gennaio 2023.